Quando aveva 16 anni fu protagonista di una delle pagine di cronaca più drammatiche d'Italia: il delitto di Novi Ligure. Omar Favaro e Erika De Nardo, la coppia di fidanzatini minorenni che la sera del 21 febbraio 2001 uccise con inaudita ferocia Susy Cassini e Gianluca De Nardo, rispettivamente madre e fratello minore di Erika, con quasi 100 coltellate e un tentativo di avvelenamento nei confronti del piccolo.
Le minacce alla ex
Oggi, a 23 anni di distanza, su Omar pesa una nuova accusa.
L'affidamento della figlia
Omar è uscito dal carcere nel 2010 e dopo essersi trasferito con i genitori da Asti ad Acqui Terme, sempre in Piemonte, si è rifatto una vita in Toscana. La procura di Ivrea ora ha chiuso le indagini che potrebbero portare alla richiesta di rinvio a giudizio, quindi al processo. La scorsa estate il tribunale del riesame di Torino aveva respinto la richiesta di misure restrittive nei confronti dell'uomo e Favaro aveva definito "calunniose" le accuse mosse dei suoi confronti dalla ex moglie. Il suo difensore, l'avvocato Lorenzo Repetti, aveva sottolineato che la vicenda s'inserisce nell'ambito di una causa di separazione dove fra l'altro è in discussione l'affidamento della figlia.
L'ex moglie
Secondo l'ex moglie, Omar Favaro la vessava continuamente con frasi come «Ti sfregio con l'acido», «Fai schifo», «Sei anoressica». Lei aveva chiamato quattro volte i carabinieri durante la convivenza, minimizzando poi l'accaduto. Dopo la separazione, l'aveva denunciato e aveva chiesto l'affidamento esclusivo della figlia. È proprio per ottenere questo, secondo Favaro, che la donna avrebbe «inventato tutto». Alla conclusione delle indagini, Omar Favaro viene descritto come violento e possessivo. Avrebbe minacciato la moglie di «sfregiarla con l'acido» e di «ridurla in sedia a rotelle». Inoltre, le avrebbe lanciato addosso oggetti o afferrata per i capelli, anche davanti alla bambina.