Un "discussione" pacata sembrava aver messo fine alla diatriba sul prezzo giusto da dare a una pizza. Ospiti di Porta a Porta, Flavio Briatore con la sua pizza da ricchi a 65 euro si è interfacciato con il re della pizza low cost, Gino Sorbillo. «Il problema non è a quanto viene venduta la pizza, perché ci sono ingredienti straordinari che il cliente può scegliere o meno.
Massari difende Briatore e Bacchetta Sorbillo
Una pietra messa sopra al sapore di mozzarella filante su una questione di cui si è parlato per giorni che però ha cominciato a rilasciare un po' troppa acqua, con un nessuno ha torto, nessuno ha ragione. Ma ora è sceso in campo anche il re della pasticceria italiana Iginio Massari. Lui che dal suo laboratorio difficilmente esce per prestarsi a polemiche plateali ha voluto dire la sua. Raggiunto da Mow, Massari ha dato la sua opinione sulla polemica esplosa dopo il caso Crazy Pizza.
«Credo che criticare il prezzo degli altri in su e in giù è sempre troppo gratuito. Ognuno vede le proprie realtà, giuste o sbagliate che siano. Poi c’è differenza tra caro e costoso. Può essere caro quattro euro e costoso a 30 o 50 euro. L’importante è che ci siano i clienti che vadano lì a mangiare, sono delle polemiche che non servono a niente. Poi perché criticare un prezzo alto, potrebbe benissimo essere il problema inverso».
Critiche sterili
Da ragione a Briatore, Iginio. «Quando un prezzo è troppo basso, potrebbe essere concorrenza sleale. Bene, sa quanto costano la gestione, le materie prime che prende, sa a chi rivolgersi. Se tu parli con qualcuno che ha lo stipendio a fine mese contato e che può permettersi una volta ogni quindici giorni la pizza da quattro euro è normale che trovi delle sproporzioni. Mi dispiace perché anche a me piacerebbe che tutti fossero ricchi».
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