Ficarra & Picone ancora "Incastrati": «Prendere in giro la mafia? Un dovere»

La serie in 6 puntate disponibile su Netflix​ dal 2 marzo

Martedì 28 Febbraio 2023 di Gloria Satta
Ficarra & Picone ancora "Incastrati": «Prendere in giro la mafia? Un dovere»

Riusciranno i nostri due antieroi a sopravvivere al confronto con Cosa Nostra? È la domanda che il pubblico di tutto il mondo sentirà la voglia di porsi guardando i 6 episodi di Incastrati, seconda stagione, la serie con Ficarra & Picone (protagonisti, sceneggiatori e registi) disponibile su Netflix dal 2 marzo.

Ancora ambientata nella Sicilia meno scontata e al tempo stesso più spettacolare, fra thriller e commedia surreale, colpi di scena e storie d'amore, suocere gelose e padrini spietati, Incastrati 2 comincia dove la prima stagione era finita: i due antennisti protagonisti, capitati per caso sulla scena di un delitto mafioso, si ritrovano scaraventati in una vicenda più grande di loro con tanto di duplice omicidio, malavitosi stranieri, indagini senza soluzioni, crisi di coppia, guai di ogni tipo.

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IL CAST
Nel mix vincente di commedia e impegno civile che rappresenta da sempre la cifra dei due comici palermitani. Completano il cast gli ottimi Tony Sperandeo, Maurizio Marchetti, Leo Gullotta, Anna Favella, Marianna di Martino, Mary Cipolla. «Incastrati rappresentava il nostro debutto nella serialità, amiamo sperimentare», spiegano Salvo Ficarra e Valentino Picone, 51 anni entrambi, «poi, vista l'ottima risposta del pubblico, abbiamo continuato a raccontare una Sicilia particolare e ormai marginale in cui prospera una certa criminalità, nascosta e taciuta ma ancora lontana dall'essere sconfitta per sempre». Uno dei personaggi della serie è infatti Padre Santissimo, il capo dei capi. Intanto, nella realtà, il super-padrino Matteo Messina Denaro è stato catturato... «Era la speranza di tutti che la sua latitanza finisse», osserva Valentino, «quando si parla di criminalità organizzata, noi cerchiamo di tenere viva la memoria con il nostro lavoro. I giovani nati dopo le stragi del 1992 non sanno nulla della mafia: anche una commedia, nel suo piccolo, può contribuire a ricordare. Prendere in giro la mafia per noi è un dovere, anche perché i criminali si prendono molto sul serio. Abbiamo iniziato con i film Nati Stanchi e La Matassa, è l'unico modo che conosciamo». Aggiunge Salvo: «Nella serie ci sono degli omaggi alle vittime di Cosa Nostra: abbiamo inquadrato la teca dell'auto della scorta di Falcone, nella questura ricostruita c'è una lapide con i nomi degli uccisi e non mancano citazioni dei discorsi di Borsellino».


LA TECNOLOGIA
Lo streaming soppianterà per sempre il cinema? «No. La tecnologia si evolve, più offerta c'è e più il pubblico viene attratto dalle storie», risponde Ficarra, «piattaforme e sale possono coesistere. Le serie tv spesso lanciano attori che poi fanno carriera nel cinema, senza contare che garantiscono un mercato internazionale: l'idea che Incastrati 2 sarà vista nei 190 Paesi di Netflix ci dà un brivido...».


I MEDIA
La serie prende in giro anche la morbosità dei media: «Ironizziamo su tutto, a cominciare da noi stessi», spiega Picone, «e non c'era bisogno di leggere dei selfie scattati nella camera ardente di Maurizio Costanzo per sapere come va il mondo. Qualche anno fa ho subito un'operazione e non mi ero ancora svegliato dall'anestesia quando un fan mi ha chiesto una foto». Ficarra & Picone, che preparano un film in sala a Natale, sono reduci dal successo di La stranezza, campione d'incassi dell'ultima stagione. «Merito anche di un grande attore come Toni Servillo e del regista Roberto Andò. E della bellissima storia: è sempre questo il motivo che spinge la gente al cinema».

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