Carlo Conti torna con lo Zecchino D'Oro: «Sanremo? Ne ho fatti tre di successo, ma non so se me lo riproporranno»

Lunedì 2 Ottobre 2023 di Luca Uccello
Carlo Conti torna con lo Zecchino D'Oro: «Sanremo? Ne ho fatti tre di successo, ma non so se me lo riproporranno»

È ancora e sempre Zecchino d’Oro. Tre pomeriggi di musica in diretta, due speciali per l’edizione numero 66 con 14 nuove canzoni in gara. Un vero proprio Festival della canzone dei bambini come piace chiamrarlo al direttore artistico Carlo Conti che strizza l'occhio, per la prossima stagione, anche a quello di Sanremo, quello che Amadeus lascerà...

«Non cominciate a chiedermi quando rifarò il direttore del Festival di Sanremo.

Lo Zecchino per me è a tutti gli effetti già un Festival…».

Ma perchè continuano a chiedertelo? «Perché ne ho fatti tre di successo. Ogni tanto ciclicamente viene fuori il mio nome. Bisognerà vedese se quando, fra uno, due, dieci anni dovessero, per caso, propormelo, bisognerà vedere se in quel momento io avrò le energie, la forza ma soprattutto l'orecchio moderno per scegliere le canzoni... È un lavoro che va fatto con il mio orecchio non quello di altri!»

Tra i 35 autori che firmano le tracce ci sono sia esperti di canzoni per bambini sia grande artisti come Maurizio Fabrizio, Gianfranco Fasano, Max Gazzè, Loredana Bertè (la canzone parla di «ragazzini attaccati alla rete. Sono felice che Carlo Conti l’abbia scelta e spero che vinca Rosso…»), Matteo Bocelli, Paolo Vallesi, Piero Romitelli, Lorenzo Baglioni e tanti altri.

Una selezione non semplice. Sono arrivate 580 canzoni. Ne sono rimaste 14 in gara. «Io personalmente - racconta Carlo Conti - fino allo scorso anno avevo un consulente personale a casa, mio figlio Matteo. Volevo conoscere la sua reazione davanti a certe canzoni. Purtroppo mi ha abbandonato: oggi si è catapultato su altri generi. Oltre i Maneskin...».

Ad interpretare i brani in gara, anche quest’anno dal vivo, 17 piccoli cantanti accompagnati dal Piccolo Coro dell’Antonino diretto da Sabrina Simoni, che si esibiranno durante la trasmissione televisiva in diretta dal 1° al 3 dicembre su Rai 1, sotto la direzione artistica di Carlo Conti.

«Se riiuscissimo a vivere le cose con più leggerezza, con maggior spensieratezza come fanno i bambini ci sarebbero meno litigi, meno problemi. E non si parlerebbe settimane e settimane di una pesca...».

I bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni, provengono da 10 diverse regioni - per la prima volta nella storia dello Zecchino d’Oro c’è anche la Valle D’Aosta - e da 3 Paesi esteri (Grecia, Bulgaria e Albania). Arrivano così a un totale di 1101 i bimbi che hanno partecipato come interpreti dal 1959 ad oggi.

«I bambini devono fare i bambini. Le loro canzoni devono diventare le nostre. Devono crescere con queste canzoni, devo ricordarsi della loro infanzia. I bimbi non si devono alzare al livello dei grandi. Ma semmai il contrario. La loro incoscienza, lo loro spontaneità ci deve aiutare…».

La 66esima edizione di Zecchino d’Oro è intitolata “La musica può” e vuole celebrare tutto quello che la musica ha generato in più di 60 anni di vita.

Carlo Conti ha sempre fatto squadra e lo fa anche con Pino Insegno: «Dico solo che ci vuole tempo, bisogna saper aspettare. Certe volte sui programmi bisogna insistere, non si deve per forza guardare il dato il giorno dopo. Io per fortuna non l'ho mai guardato. figuriamoci ora che ho raggiunto una certa età. La tv va fatta anche sperimentando. Dalle mie parti si dice: "Chi non fa, non sbaglia". Insomma bisogna fare. Per me avrà tutto il tempo per crescere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA