Annalisa presenta il nuovo album: «Avevo paura, ora so impormi. In passato mi è mancata l'ambizione»

La cantante racconta dell'incontro con Vasco e smentisce le voci sulla presunta maternità

Mercoledì 27 Settembre 2023 di Mattia Marzi
Annalisa presenta il nuovo album: «Avevo paura, ora so impormi»

«Quante volte ho pianto senza senso né motivo / quante sigarette hanno scaldato questo viso», canta in una strofa di Ragazza sola, il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, subito trasmesso a manetta dalle radio come i precedenti Bellissima e Mon Amour. Annalisa non si sbottona più di tanto parlando dei suoi sentimenti: «Ora ballo sopra quelle delusioni del passato», taglia corto lei. Nali, come la chiamano i fan, oggi non è più sola. Sotto tutti i punti di vista. La prima della classe della scuola di Amici con in tasca una laurea in fisica e un passato fatto di studi jazz che faticava a trovare i suoi spazi in classifica si è trasformata in una delle popstar italiane più amate. A giugno con Mon Amour è diventata la prima donna dopo tre anni a raggiungere la vetta della classifica Fimi/Gfk dei singoli più venduti in Italia. All’inizio del mese è entrata nella storia diventando con Bellissima la prima donna a restare nella stessa classifica con un singolo per più di un anno. Lo scorso lunedì con il terzo platino del tormentone Disco Paradise, con Fedez e gli Articolo 31, è diventata la terza donna con più copie certificate di sempre dalla Fimi (dietro ad Alessandra Amoroso e Madame), superando Elisa ed Elodie e portandosi a quota 2,5 milioni di copie vendute dagli esordi del 2011 ad oggi. Un successo professionale che è andato di pari passo con un traguardo personale importante, perché nell’estate che l’ha incoronata reginetta del pop italiano la 38enne cantautrice savonese ha anche sposato il suo compagno Francesco Muglia (vicepresidente del settore marketing di Costa Crociere: «L’ho conosciuto a un evento. È stimolante, creativo, in testa ha sempre mille progetti»).

Venerdì esce il nuovo album E poi siamo finiti nel vortice, 12 brani tra pop e omaggi agli Anni ‘80. Il 4 novembre si esibirà per la prima volta in carriera al Forum di Assago a Milano (11 mila biglietti polverizzati).

Di quale vortice parla?

«È una metafora dei saliscendi della vita, che io ho sempre immaginato come cerchi concentrici. Parti con entusiasmo per un progetto, poi qualcosa non va come speravi, lotti per ritornare in carreggiata».

 

A lei quante volte è successo prima di questo exploit?

«Quasi sempre. Da Amici in poi è stata tutta una lunga gavetta. Volevo arrivare alle persone, ma c’era qualcosa che non funzionava».

E poi?

«Ho capito che dovevo togliere, invece che aggiungere. Essere più semplice e diretta. Alla vecchia Annalisa era mancata un po’ di ambizione. Avevo paura di fare la figa, detto in soldoni».

Contro chi pensa di essersi presa una rivincita?

«Contro me stessa. Avevo la tendenza a stare un passo indietro anche se sapevo che potevo stare tre passi avanti. Adesso so impormi».

Mai stata vittima di pregiudizi?

«Eccome. Una volta ero seduta in un posto, di fianco a un artista, e questa persona si è alzata per andare da un altro collega con cui immagino fosse più piacevole parlare. Mi sentii sminuita. Oggi ho capito che non si può piacere a tutti».

“Bollicine” è un omaggio a Vasco?

«Sì, almeno nel titolo. Quel disco uscì nel 1983 e nell’album ci sono tanti altri riferimenti a quel periodo della musica italiana, da Nada a Rettore».

Annalisa, ancora un record: è la terza donna con più copie certificate dalla Fimi. E venerdì arriva l’album

Cosa vi siete detti a giugno quanto lo ha incontrato in hotel a Rimini?

«Gli ho raccontato di quanto fossi felice di conoscerlo e di quanto lo ammirassi».

Non gli ha chiesto di scriverle una canzone?

«Non siamo andati così in là (ride). Oh, però se vuole scrivermene una…».

La crisi a Saint-Tropez, per citare un’altra canzone del disco, di che natura è stata?

«Non c’è stata nessuna crisi a Saint-Tropez (ride). Volevo giocare con quell’immaginario Anni ’60, citando la località. La canzone è un flusso di coscienza nato dopo aver toccato il fondo».

Quando è successo?

«Nel periodo del lockdown. Mi sentivo bloccata. Poi è arrivato Francesco».

«Qualcosa si muove / Siamo noi controluce / La nascita di un’altra Venere», canta in “Euforia”. Allude per caso alla maternità di cui si vocifera?

«No. Parlo della mia rinascita. Quanto alla maternità, smentisco le voci. E mi spiace che ci sia in Italia ancora questa visione all’antica per la quale una donna si sposa e dopo due mesi tutti le guardano la pancia per vedere se è incinta».

Il tour nei palasport partirà ad aprile (a Roma passerà il 21/4, ndr). Le piacerebbe tornare in gara a Sanremo?

«Sì, ma devo trovare la canzone perfetta».

Magari gliela scrive Vasco.

«Ahahah (ride)… vedremo». 

Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 14:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA