Sindaco fascista, attacco a Ciriani

Domenica 16 Maggio 2021
L'ATTACCO
PORDENONE Malinteso è un sindaco fascista in una provincia medaglia d'oro alla Resistenza. E' questa la frase che compariva ieri mattina in uno striscione appeso sulla recinzione della casa del sindaco Alessandro Ciriani, in via Pian di Pan a Fiume Veneto. Un attacco diretto al primo cittadino di Pordenone, che ieri mattina alle 7.20 ha sentito suonare il campanello. Erano i carabinieri. «Quando li ho visti spiega ho pensato a qualcuno a me caro che aveva perso la vita in un incidente stradale. I militari, gentilissimi, mi hanno invece accompagnato fino ad un tratto della recinzione di casa, quella esposta alla strada, dove campeggiava un grande striscione». Ciriani non ha avuto nemmeno il tempo di leggerlo, che i carabinieri gli hanno chiesto di toglierlo e di consegnarglielo. Il sindaco di Pordenone vedrà il suo contenuto poco dopo, quando la foto, pubblicata sulla pagina Facebook Cosa succede a Pordenone, ha cominciato a fare il giro del web.
IL POST
«Eccoli qui i sinceri democratici, antifascisti e antirazzisti - si leggeva ieri mattina sul profilo Facebook del sindaco - che, a corto di idee e a ridosso della campagna elettorale, non trovano di meglio che togliere dalla soffitta il peggior nostalgismo anni 70. Antifascisti? In realtà, un grumo violento e intollerante della peggiore sinistra. Questo gesto, volendo usare lo stesso esasperato armamentario politico della sinistra cittadina, non è una vigliacca intimidazione? Non è comunicare che sappiamo dove vivi? Non è come quando i nazisti segnavano con vernice le case degli ebrei? Nella loro testa bacata è così, ma io preferisco trattare il fatto come esercizio di imbecillità totale e spero che sia corale e senza distinguo la condanna. Non tanto per il gesto in sé, quanto per aver svegliato e spaventato due anziani malati, due bambini e sporcato una casa privata».
IL SINDACO
Ciriani è un fiume in piena. Lui, contestato (politicamente) sin dai tempi in cui ricopriva la carica di presidente della Provincia, ormai il callo se l'è fatto. Che qualcuno arrivasse a violare la sua casa, però, non se l'aspettava. «Sono venuto ad abitare a Fiume Veneto per stare vicino ai miei genitori e aiutarli - puntualizza - ma certi episodi, che voglio derubricare a gesti di qualche imbecille o vigliacco, altro non fanno che generare una certa preoccupazione in loro». Ciriani non è preoccupato. Tra lunedì e martedì si recherà dai carabinieri per sporgere denuncia: «Sto raccogliendo le immagini del sistema di videosorveglianza privato chiarisce per poi fornirle all'autorità giudiziaria». Un dubbio al sindaco viene: «Come facevano gli amministratori della pagina Cosa succede a Pordenone ad avere la foto si domanda quando nemmeno io ero riuscito a leggere i contenuti? O è stata scattata prima delle 7, ma dubito che un pordenonese transitasse per Fiume Veneto alle 6.30, oppure l'hanno ricevuta da qualcuno: voglio sapere da chi». Parole di condanna sono arrivate da Emanuele Loperfido, segretario provinciale di Fratelli d'Italia: «Mai si deve arrivare sotto casa dell'avversario politico: quello è un gesto da terroristi». Il senatore Luca Ciriani, fratello di Alessandro, ha commentato così: «Soliti coraggiosi, democratici, tolleranti e antifascisti agiscono di notte davanti a una casa abitata da anziani ultra ottantenni». Il consigliere regionale Alessandro Basso (Fdi) afferma: «Chi pensa che Alessandro Ciriani possa farsi intimidire da simili gesti, non lo conosce affatto. Sono certo che tutta la città si stringerà con affetto e solidarietà intorno al suo sindaco».
IL GESTO
Non è da escludere che lo striscione possa essere stato piazzato perchè il sindaco non ha partecipato alla cerimonia per le barricate antifascite a Torre. I carabinieri stanno indagando e nei prossimi giorni potrebbero emergere delle novità.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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