Salta la doppia preferenza di genere

Mercoledì 23 Ottobre 2019
Salta la doppia preferenza di genere
IL CENTRODESTRA
TRIESTE Il centrodestra in Consiglio regionale ha votato compatto contro l'introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale per la scelta dei rappresentanti in Aula: 25 voti contrari, quelli di Lega, Forza Italia, Progetto Fvg, 20 voti favorevoli, quelli di Pd, M5s, Open Sinistra Fvg, Cittadini e Patto per l'Autonomia. Le posizioni di maggioranza e opposizione, quindi, sono rimaste cristallizzate, nonostante la massiccia mobilitazione trasversale che ha caratterizzato uomini e donne della società civile nei giorni precedenti. Neppure il sì di alcune donne vicine al centrodestra, se non addirittura militanti, ha fatto cambiare posizione.
PROPOSTA CASSATA
Cassata, quindi la proposta di legge del consigliere Dem e vice presidente dell'aula, Francesco Russo. Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, lo aveva invitato a ritirare il documento, con l'impegno di giungere entro il giugno 2020 a una più generale revisione della legge elettorale attualmente in vigore, attraverso un percorso condiviso da tutte le forze politiche presenti in Consiglio, nell'ambito del quale affrontare anche il tema della partecipazione delle donne alla vita politica. L'argomento comunque ha mostrato di essere di quelli delicati, data la presenza in aula, tra il pubblico, di diverse rappresentanti di realtà economiche e associative espressione delle donne impegnate nella vita della società del Friuli Venezia Giulia e le riunioni politiche che si sono susseguite, alla presenza anche del presidente Fedriga, prima di iniziare il dibattito.
LA PUNIZIONE
Un «no» che «punisce, è inutile nasconderlo, soprattutto le donne che con questa norma avrebbero avuto sicuramente una chance in più di vedersi rappresentate ed elette in Regione», ha affermato la consigliera dei Cittadini Simona Liguori. E per il capogruppo del Pd Cristiano Shaurli «la Giunta Fedriga ha approvato una quantità di norme puntuali, ha addirittura chiuso un punto nascita senza aver fatto la riforma sanitaria, ma oggi per far passare la doppia preferenza di genere dice di aver bisogno di una norma complessiva. La strumentalità di questa tesi si dimostra da sola». Ha difeso la proposta di legge di Russo anche il M5s, non intravvedendo nella doppia preferenza di genere «un istituto paragonabile alle quote rosa», ha affermato il consigliere pentastellato Mauro Capozzella.
LE REAZIONI
Per la Cgil Fvg «non convince il rinvio alla nuova legge elettorale. Il principio andava posto fin d'ora», ha affermato la responsabile delle politiche di genere Rossana Giacaz. Per Il Movimento donne impresa di Confartgianato Fvg si è trattato di «un'occasione persa», per la quale sia la presidente Filomena Avolio che il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, hanno espresso «rammarico». Di tutt'altro avviso una donna leghista, la consigliera Maddalena Spagnolo, che ha imputato al Pd una «strumentalizzazione sulla doppia preferenza di genere». Spagnolo ha sostenuto che «gli organi rappresentativi sono lo specchio della nostra società e la presenza di poche donne in Consiglio regionale evidenzia la necessità che vengano apportati correttivi per garantire l'equa rappresentanza di entrambi i generi. La strumentalizzazione del Partito democratico sulla doppia preferenza di genere è però sotto gli occhi di tutti, anche alla luce dell'impegno del presidente Fedriga a preparare e a condividere un testo di legge elettorale da presentare entro il 30 giugno del 2020».
LA COOPERAZIONE
Approvato ieri, con i 24 voti della maggioranza e del presidente della Regione Fedriga e le 19 astensioni delle opposizioni, anche il disegno di legge che modifica la legge regionale 19/2000 relativamente agli interventi per la promozione delle attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci