MONTEREALE VALCELLINA
«Se piove tanto fermatela, ma non fatecela mancare

Venerdì 16 Novembre 2018
MONTEREALE VALCELLINA
«Se piove tanto fermatela, ma non fatecela mancare quando ci serve per irrigare i campi e produrre energia o per i nostri consumi domestici, ma pulita e priva di atrazina. In compenso, vi lasciamo i danni, un territorio devastato dal punto di vista ambientale e paesaggistico, un fiume secco e soggetto a continue erosioni: questo devono aver pensato il sindaco di Pordenone e Hydrogea che stanno progettando di prelevare l'ultimo zampillo d'acqua che dalla diga di Ravedis viene restituito al fiume Cellina in prossimità del nuovo ponte». L'accusa arriva dal Circolo Legambiente Prealpi Carniche. «Una diga, quella di Ravedis, inaugurata in pompa magna nel maggio del 2014 - ricordano gli ambientalisti - e che, dopo oltre trent'anni dall'inizio dei lavori, svolge una funzione di accumulo molto ridotta visto che, per alcuni problemi agli organi di manovra delle paratoie che si spera entro breve siano risolti, la quota autorizzata del lago è di 318 metri (salvo casi eccezionali come quelli alluvionali) mentre la quota di massimo invaso è di 341, una differenza che corrisponde a circa 13 milioni di metri cubi d'acqua». «Inoltre, non è stata ancora eseguita la prova di svaso rapido che ci preoccupa molto visto lo stato di degrado dei repellenti e del greto in generale a valle - proseguono da Legambiente -. Una diga progettata e realizzata in mancanza di qualsiasi norma per la salvaguardia della vita del fiume e delle risorgive a valle, impermeabile a ogni deflusso. Se l'opera venisse costruita oggi dovrebbe rispettare le norme del Piano regionale di tutela delle acque, che obbliga al rilascio del Minimo deflusso vitale cioè la portata minima che deve essere rilasciata a valle della presa per garantire la qualità dell'acqua, le caratteristiche idromorfologiche, la salvaguardia della fauna legata al fiume e il paesaggio: oggi dovrebbe essere di oltre 2 metri cubi al secondo. L'acqua che viene attualmente restituita al fiume ha una portata variabile, dipendente dal livello del lago, tra 100 e 200 litri al secondo e proviene dalle infiltrazioni sulla diga - precisano gli ambientalisti -. Il rilascio è stato deciso solo dopo aver verificato che i costi per il suo riutilizzo mediante pompaggio erano insostenibili. La quantità rilasciata è indubbiamente poca rispetto a quella che sarebbe necessaria per la vita del fiume, però la presenza continua d'acqua in un lungo tratto del greto ha creato un micro habitat eccezionale dal punto di vista naturalistico con la presenza di numerose piante acquatiche e specie d'uccelli». Inoltre il nuovo Piano Regionale di tutela delle acque stabilisce «che ai fini del riequilibrio del bilancio idrico e della ricarica dell'alta pianura nella Destra Tagliamento dovranno essere rilasciati dall'invaso di Ravedis e dallo sbarramento di Ponte Maraldi rispettivamente 2,1 metri cubi al secondo e 0.6 metri cubi al secondo d'acqua. Quindi, prima del rilascio di qualsiasi autorizzazione di prelievo devono essere rispettati gli obblighi del Piano. Diffidiamo chiunque, Regione, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica, Hydrogea ad agire diversamente.
Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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