Misure anti-virus su bus e treni Proroga di due settimane

Giovedì 16 Luglio 2020
IL CASO
UDINE Prorogate per altre due settimane le misure emanate con l'ordinanza 19 che regolano offerta e modalità di fruizione dei servizi di trasporto pubblico locale. È quanto prevede l'ordinanza di Protezione civile (la numero 21) firmata nel pomeriggio di ieri dal governatore Massimiliano Fedriga. Resta dunque in vigore fino alla fine del mese l'obbligo di utilizzare sistemi di protezione individuale a bordo dei mezzi pubblici e rimane la possibilità di occupare il 100 per cento dei posti a sedere e in piedi. Da ieri è ripresa anche la consultazione dei giornali negli uffici pubblici e privati, negli esercizi e nei circoli e i giochi con le carte sono di nuovo consentiti. Lo ha previsto l'entrata in vigore delle linee guide definite il 9 luglio scorso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Secondo i dati resi noti ieri dalla regione, le persone positive al virus erano 113, una in meno di martedì. Nessuno in terapia intensiva, 5 in altri reparti. Nessun nuovo decesso. È stato rilevato un nuovo caso di positività Dall'inizio dell'epidemia, le persone risultate positive al virus salgono a 3.339: 1.407 a Trieste, 1002 a Udine, 711 a Pordenone e 219 a Gorizia.
Intanto i ricercatori sono al lavoro. In prima linea l'Icgeb ospitato all'interno dell'Area science park di Trieste, cui ieri hanno fatto visita il presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin e il consigliere Diego Bernardis, presidente della V commissione. L'Icgeb è un'organizzazione internazionale operante nel sistema delle Nazioni Unite con il sostegno di oltre 60 Paesi. Quasi 600 scienziati di 400 nazionalità diverse seguono progetti di ricerca avanzata nei laboratori Icgeb di Trieste, New Delhi (India) e Cape Town (Sud Africa), ma - ha spiegato il direttore generale, Lawrence Banks - in questo momenti i nostri sforzi sono concentrati soprattutto sulla ricerca di soluzioni valide a contrastare gli effetti della Covid-19». A questo proposito, il responsabile del laboratorio di Virologia, Alessandro Marcello, ha spiegato che «l'attività diagnostica per lo sviluppo di antivirali è molto ben avviata, in particolare per quanto riguarda la sperimentazione di due farmaci, uno dei quali, l'Aqch (estratto da piante medicinali indiane e cinesi), in partnership con i colleghi indiani. Dopo il buon esito dei test in vitro che ne hanno confermato la capacità inibitoria, da due settimane si sta testando la sua efficacia su pazienti Covid di undici ospedali in India. I primi veri risultati li avremo fra settembre e ottobre». «Il virus - ha quindi avvertito Marcello - dal punto di vista molecolare è molto simile a quello di alcuni mesi fa, tanto che il suo potenziale patogeno rimane attivo e pericoloso. Ecco perché dobbiamo mantenere alta la sorveglianza del territorio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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