La terra che trema non spaventa gli Alpini

Domenica 16 Giugno 2019
La terra che trema non spaventa gli Alpini
RADUNO
La terra continua a tremare. Tolmezzo si è svegliata ieri mattina all'alba con una nuova scossa di terremoto di magnitudo 3.4 della scala Richter. La scossa è stata registrata dagli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e dai sismografi dell'Ogs, l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste, Con epicentro a circa un chilometro a sud di Tolmezzo e a una profondità di 1,4 chilometri. Erano le 6.12 di ieri mattina. La nuova scossa, avvertita in maniera molto nitida per effetto della limitata profondità dell'epicentro, ha svegliato la popolazione del Tolmezzino ed è stata avvertita distintamente in diverse zone dell'Alto Friuli, fino in Cadore e nel Comelico. Diverse persone sono scese in strada ma fortunatamente non risulta che vi siano danni né alle persone né alle cose. La scossa di stamattina (ieri ndr) è stata una replica di quella di ieri, spiega il sismologo Gianni Bressan del dipartimento centro ricerche sismologiche dell'Ogs che dal 1977 dispone di una rete per il monitoraggio sismico dell'Italia nord-orientale e monitora i fenomeni sismici in Veneto, Friuli Venezia Giulia e parte della Slovenia. Dalla prima scossa registrata alle 15.57 di venerdì pomeriggio, magnitudo 3.8 Richter con epicentro sempre a un chilometro a sud di Tolmezzo in comune di Verzegnis, sta seguendo l'evento. La sequenza si sta evolvendo in modo assolutamente regolare, quasi didattico - prosegue -: alla scossa di venerdì pomeriggio sono seguite circa 10 repliche di magnitudo compresa tra 0,1 e 3,4 Richter. Al momento la scossa di 3,4 di stamani è stata la principale da ieri e un'altra scossa, di magnitudo 1.9 Richter è stata registrata nel pomeriggio di ieri, alle 14.08, con lo stesso epicentro, ma con profondità maggiore, a 10.7 chilometri. C'è il 50% di possibilità che repliche così forti, di grado comparabile o entro un grado più basso, si ripetano entro i primi 3-4 giorni dalla scossa principale. Il nuovo evento sismico verificatosi ieri mattina in Carnia è dunque un evento assolutamente normale e non è escluso che possa ripetersi anche nei prossimi giorni. Per come si sta evolvendo questo evento sismico è probabile che nuove scosse decrescente, la maggior parte neppure avvertibili dalla popolazione, si sviluppino nei prossimi 2-3 mesi, prosegue l'esperto del centro sismologico di Ogs. Mentre invece È più bassa la probabilità che si sviluppi un evento di grado più alto. É nell'ordine del 10%. Le scosse non hanno però fermato i festeggiamenti degli alpini che in massa hanno già raggiunto il capoluogo carnico e i dintorni. Le scosse non hanno destato particolare apprensione e nella cittadina anche nella giornata di ieri si è vissuto il consueto clima di festa che accompagna tutte le adunate delle penne nere. Quella degli alpini del Triveneto, che vivrà oggi la sua giornata clou, non fa eccezione. In città si attendono tantissimi Alpini, ben al di sopra delle 20-25 mila presenze inizialmente ipotizzare. Secondo gli organizzatori si potrebbe arrivare anche a quota 30 mila Alpini in festa. Stamani è in programma anche l'attesa sfilata di 18 mila penne nere. Tantissime sono anche le richieste pervenute in questi giorni agli organizzatori dai più nostalgici che chiedono di poter visitare le caserme della zona in cui da giovani hanno svolto il periodo di Naja. La massiccia presenza degli Alpini in città è stato anche un fattore di rassicurazione per la cittadinanza. In tanti hanno scherzato sulla curiosa coincidenza, chiarendo subito che gli Alpini sarebbero stati pronti subito a fronteggiare ogni emergenza. Il terremoto non può spaventare la famigerata tempra alpina.
Elena Viotto
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