La Procura: abbiamo prove solide

Sabato 1 Agosto 2020
L'INCHIESTA
PREMARIACCO Si terranno molto probabilmente lunedì gli interrogatori di garanzia per il sindaco di Premariacco, Roberto Trentin, per la responsabile dell'ufficio tecnico dello stesso comune Veronica Virginia Del Mestre e per l'omologo referente del comune di Torreano, Bruno Previato, finiti agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti irregolari che ha scosso la terra natale di Fiore dei Liberi. Al pomeriggio di ieri infatti non compariva ancora alcuna comunicazione da parte del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale friulano.
LE INDAGINI
Nel frattempo continuano le indagini della Guardia di Finanza, coordinare dalla Procura di Udine. Si sta analizzando tutto il materiale recuperato durante le perquisizioni scattate all'alba di mercoledì che hanno visto 80 finanzieri friulani effettuare ventidue tra perquisizioni e sequestri presso uffici pubblici, imprese, professionisti e abitazioni private delle persone implicate a vario titolo nella rete di affidamenti di opere pubbliche del comune friulano.
DE NICOLO
«La mole di documentazione acquisita, tra carte, delibere, conti correnti, strumentazioni informatiche va a supportare ed irrobustire il quadro di elementi già raccolti», fa sapere il procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo. Nulla trapela in più rispetto a quanto emerso sino ad oggi, gli inquirenti hanno continuato anche in questi giorni ad effettuare diversi interrogatori a persone informate sui fatti.
RISPETTO
«C'è grande rispetto delle parti, rimaniamo ora in attesa anche di come si esprimeranno gli avvocati, per il momento apprezzo che al di là del gioco delle parti non si sia parlato di giustizia ad orologeria o la si sia buttata in politica, come invece accaduto in passato quando si è toccato i nervi scoperti della pubblica amministrazione», ha aggiunto De Nicolo.
LE IPOTESI
Turbativa d'asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, traffico di influenze illecite, peculato d'uso, truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità in testamento olografo e omessa denuncia di reato da parte di un pubblico ufficiale. Sono questi i reati contestati alle tre persone finite ai domiciliari e alle altre tre colpite da misure cautelari personali, accanto agli altri 11 indagati. «Rimane da capire ora, con l'ingresso nel periodo feriale agostano che va dal 1. al 31 agosto in cui è prevista la sospensione dei termini procedurali aggiunge il procuratore se i difensori, al netto dell'attività garantita che comporta la presenza, rinunzino o meno a tale sospensione».
REAZIONI
«Siamo sorpresi e preoccupati per il coinvolgimento dell'attuale segretario comunale di Tavagnacco Stefano Soramel nell'inchiesta per presunti illeciti negli appalti che ha condotto all'arresto del sindaco di Premariacco». A scriverlo ieri il gruppo consiliare di opposizione, Progetto Tavagnacco. «Il sindaco Lirutti, meno di un anno fa, aveva scelto con nomina fiduciaria l'attuale segretario comunale Stefano Soramel, già in carica presso il Comune di Premariacco, presentandolo ai dipendenti ed al Consiglio comunale come figura adeguata ad una gestione ottimale del nostro ente - spiegano dal gruppo -. Oggi, con la massima fiducia nella giustizia, attendiamo che sia fatta chiarezza sui fatti illeciti che hanno portato l'attuale segretario Soramel ad essere iscritto nella lista degli indagati. Il nostro principale interesse, infatti, è che sia garantita al più presto la necessaria fiducia e serenità lavorativa ai dipendenti comunali e che tutta la comunità possa continuare ad apprezzare la regolare gestione amministrativa del Comune di Tavagnacco».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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