IL FURTO
PORDENONE Fermato dai carabinieri per un controllo, Fulvio Isacchi,

Sabato 16 Novembre 2019
IL FURTO
PORDENONE Fermato dai carabinieri per un controllo, Fulvio Isacchi, 52 anni, pordenonese che adesso vive ad Aviano, tentò di scappare. Al giudice che doveva convalidare l'arresto spiegò che la macchina l'aveva rubata, che non era ricettata. Che lo scorso aprile si trovata a Pordenone e per rientrare ad Aviano aveva rubato una Renault Twingo lasciata nel parcheggio della stazione di Pordenone con le chiavi inserite. A confermare la sua versione era stata anche la vittima del furto. Ieri Isacchi ha patteggiato per furto aggravato davanti al giudice Piera Binotto. La pena concordata dall'avvocato Luca Colombaro con la Procura è stata di 9 mesi, periodo che Isacchi ha quasi scontato, perchè da aprile era agli arresti domiciliari, misura che gli era stata applicata dal gip Rodolfo Piccin.
Il Gip, pur non convalidando l'arresto (la resistenza era passiva e la confessione di Isacchi fece cadere l'ipotesi di ricettazione) decise comunque per gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il furto era stato confessato, ma non c'era la flagranza del reato e, in ogni caso, l'uomo aveva avuto un atteggiamento collaborativo. Il giorno in cui fu fermato con l'auto rubata, guidava con la patente scaduta cinque mesi e aveva rifiutato di sottoporsi ai controlli sulla guida sotto l'effetto di stupefacenti.
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