Gemona vuole il Cammino del Santo «Qui c'è uno dei santuari più antichi»

Lunedì 3 Giugno 2019
L'IDEA
GEMONA Ampliare il cammino di Sant'Antonio attualmente compreso fra Camposampiero e il santuario aretino di La Verna dal Friuli fino alla Sicilia e renderlo operativo entro il 2021, per l'ottavo centenario del viaggio che nel 1221 Antonio compì dalla Sicilia fino ad Assisi e la Romagna. Al progetto, nato dall'Associazione il Cammino di Sant'Antonio e sostenuto dalla Pontificia basilica del Santo di Padova e dal Centro Studi Antoniani di Padova, partecipa anche il Comune di Gemona che, attraverso la collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (Dium) e l'Osservatorio turismo e territorio dell'Università di Udine, ha lanciato la proposta di estensione del cammino fino a comprendere la cittadina pedemontana friulana, dove è presente uno dei più antichi santuari dedicati al santo patavino. A questi temi è dedicata la giornata Sulle orme del Santo. Il cammino di Sant'Antonio tra Italia ed Europa di oggi nel Santuario di Sant'Antonio di Gemona del Friuli (piazza Sant'Antonio da Padova, 4). In programma un convegno storico (inizio lavori ore 10) per indagare le basi storiche della presenza antoniana e dei frati Minori in Friuli e illustrare i lineamenti della rete stradale tardomedioevale di raccordo tra il Friuli e il Veneto, e, nel pomeriggio, un workshop (inizio lavori ore 15) nel quale si definiranno le caratteristiche del percorso del Cammino di Sant'Antonio tra Gemona e Camposampiero/Padova. «L'idea spiega Andrea Tilatti coordinatore scientifico dell'iniziativa è di estendere il cammino di Sant'Antonio da Capo Milazzo in Sicilia, luogo dove si pensa sia sbarcato Antonio da Lisbona, nel 1221, reduce da un tentativo missionario in Marocco, passando per la Calabria, la Campania, il Lazio, l'Umbria, fino a Padova e da lì fino a Gemona del Friuli».
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