Disabili rischiano di restare orfani e senza casa

Lunedì 20 Gennaio 2020
L'EMERGENZA
UDINE Disabili accuditi da genitori ormai over 80 e che rischiano di veder venire meno il supporto della famiglia e un tetto. La fotografia la scatta il Piano attuativo locale (Pal) dell'ex Asuiud, oggi Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (AsuFc) nella parte dedicata all'offerta dei servizi per le persone affette da disabilità. Negli ultimi anni l'azienda ha avviato un percorso di ripensamento e di riqualificazione dei servizi e questo ha favorito la possibilità di sviluppare proposte sempre più allineate alle aspettative e bisogni della persona anche in situazioni di particolare complessità, ma ancora non basta. I cambiamenti sopraggiunti negli ultimi anni, in riferimento all'invecchiamento delle persone accolte - con un'età media che si aggira attorno ai 43 anni e dei loro familiari e giovani sempre meno propensi a soluzioni come il Csre stanno ponendo alcune sfide importanti. Analizzando i bisogni, emergono diverse necessità come quelle sull'autonomia abitativa e sull'inclusione. Le persone disabili hanno particolari esigenze a cui non sempre il sistema riesce a dare sufficienti risposte: hanno bisogno di sentirsi parte della società.
I CENTRI
Ad oggi l'offerta semiresidenziale sul territorio tra Cividale, Tarcento e Udine è composta da 23 Centri diurni che accolgono complessivamente nell'arco dell'anno 245 utenti (quasi una ventina in meno rispetto all'anno precedente), con un solo centro convenzionato, la casa di Feletto Umberto, che accoglie 4 utenti affetti da autismo. L'offerta residenziale comprende 9 Comunità che accolgono 86 utenti: 5 a gestione diretta e 4 convenzionate. Ci sono poi strutture nel collinare e nel Medio Friuli e si arriva persino a 5 utenti collocati fuori regione, in Piemonte. A guardare il numero di strutture e servizi, tutto il territorio sembra coperto, ma non è così e si pongono nuove sfide che il sistema deve affrontare. Se l'incremento delle aspettative di vita costituisce un importante indicatore di miglioramento dei processi di cura viene spiegato nel Pal la questione costituisce un'importante sfida per i Servizi. Inoltre, all'invecchiamento delle persone con disabilità si associa ovviamente il naturale venir meno del supporto familiare. Solo nel territorio di competenza dell'Azienda, oggi ci sono 50 disabili con familiari ormai over 80, un dato preoccupante in relazione all'attuale immediata disponibilità di posti residenziali previsti nella rete di unità di offerta dei servizi per le disabilità. Altra sfida è soddisfare le aspettative dei disabili, soprattutto dei giovani adulti. L'idea di sé che oggi esprimono i ragazzi disabili, aspettative e potenzialità non trovano riscontro nell'offerta tradizionale del centro diurno, ma necessitano di risposte alternative maggiormente orientate all'inclusione, allo sviluppo e alla vita indipendente. Inoltre, l'Azienda dovrà fare fronte anche alle importanti carenze dal punto di vista strutturale.
Lisa Zancaner
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