Crac Coopca, il tribunale rigetta la responsabilità della Regione

Mercoledì 16 Ottobre 2019
IL CASO
UDINE Il Tribunale di Udine ha rigettato la richiesta di citazione della Regione Friuli Venezia Giulia come responsabile civile per il crac della Coopca. Era stata avanzata dalle parti civili private costituite nel processo per il crac della storica cooperativa carnica di consumo sciolta nel settembre 2016, dopo 110 anni di attività, in seguito alla crisi scoppiata nel novembre 2014 con la presentazione dei libri in tribunale e la richiesta di concordato.
SENTENZA
Lo ha deciso ieri, dopo il primo rinvio di lunedì, il nuovo collegio giudicante presieduto dal giudice Paolo Milocco, a latere Qualizza e Giannesini, davanti al quale si celebrerà il processo. Nel respingere l'istanza, la stessa corte ha richiamato brevemente le motivazioni con cui già il gup in udienza preliminare aveva rigettato l'analoga richiesta delle parti civili. Il collegio ha respinto anche un'altra questione preliminare avanzata dalla difesa di uno degli imputati sulla sua incapacità di stare in giudizio. È stato poi dichiarato aperto il dibattimento e le parti hanno avanzato le proprie richieste di prove. Il processo è stato quindi aggiornato al 29 novembre per la discussione delle richieste e per la successiva ammissione delle prove, con relativa calendarizzazione, dell'assunzione delle testimonianze. Il collegio infine ha ammesso gli inviati di Rai Regione a effettuare le riprese dell'udienza attesa la natura ed interesse sociale del procedimento, pur con alcune limitazioni di ripresa soggettiva, ovvero sul primo piano degli imputati. Sono 16 gli ex vertici indagati, per i quali la Procura di Udine ipotizza reati di natura fallimentare e legati all'abusiva raccolta del risparmio. Con l'aggravio, per i due ex presidenti, della truffa, dal momento che sono accusati anche di aver indotto alcuni soggetti ad acquistare azioni.
CONTRO IL TEMPO
Nel frattempo i soci hanno indetto due assemblee. La prima si terrà già questa sera alle 20.30, nella sala parrocchiale di via Lequio a Tolmezzo. La seconda è programmata per domani alla stessa ora, in questo caso nell'oratorio parrocchiale di via del Duomo a Codroipo. Entrambe serviranno a discutere della situazione del processo penale, del fondo di indennizzo regionale, del concordato, delle azioni di restituzione verso i soci liquidati. Sul tavolo finirà anche la questione della prescrizione civile per il risarcimento. Il 17 novembre saranno passati 5 anni dal crack della Coopca e dopo 5 anni verrà meno la possibilità di chiedere i danni alla Regione per omessa vigilanza perchè interverrà la prescrizione.
QUESITO
Non andasse in porto il fondo regionale di indennizzo per i soci o se l'indennizzo fosse solo parziale, per poter chiedere la restituzione dei nostri risparmi alla Regione - fanno sapere dal comitato degli ex soci Coopca - bisognerà farle causa, ma potranno muoversi in questa direzione soltanto i soci che invieranno una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno alla Regione stessa (il modello si può scaricare on line sul sito https://coopca.altervista.org). Ciò servirà ad allungare i tempi di prescrizione di altri 5 anni. Quindi inviare questa lettera tiene aperta la possibilità di fare causa civile alla Regione per chieder conto dell'omessa vigilanza; chi non invierà la raccomandata non potrà più fare causa, né tenere aperta la possibilità di un indennizzo. Agli incontri messi in calendario per le serate di oggi e domani saranno presenti l'avvocato Gianberto Zilli, legale che tutela numerosi soci e l'avvocato Barbara Puschiasis, presidente dell'associazione Consumatori Attivi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci