Banda delle ruspe, preso il ricercato

Sabato 29 Maggio 2021
Banda delle ruspe, preso il ricercato
L'INCHIESTA
PORDENONE Sfuggito alla cattura rifugiandosi in un bosco, anche Marius Sociu, 22 anni, autista della banda specializzata nell'assalto ai distributori self service con le ruspe, è stato arrestato. L'ordinanza di custodia cautelare, ottenuta al pm Federico Baldo, adesso è stata eseguita al completo. La Squadra Mobile di Pordenone l'aveva già notificata a Maricel Borsan (25 anni), in carcere a Trieste, e a Iulian Gicu Dobre (23), catturato in Romania. Nella lista degli indagati c'era anche Stanica Broasca (27), annegato nell'Isonzo mentre cercava di sfuggire ai Carabinieri.
IL NASCONDIGLIO
Sociu si era rifugiato da amici. È stato rintracciato nella tarda serata di giovedì dagli investigatori della Questura pordenonese e dalla Polizia romena, con il coordinamento dello Sco e del Servizio cooperazione internazionale di Polizia (Scip). I poliziotti romeni, in contatto con i colleghi di Pordenone, sono riusciti a rintracciare Sociu in un villaggio del Distretto di Vrancea, Vultura, nelle vicinanze della costa del Mar Nero, e ad eseguire il mandato d'arresto europeo emesso dal gip Giorgio Cozzarini. Sarà adesso la magistratura romena a pronunciarsi sull'estradizione, già concessa per Dobre, la cui consegna all'autorità giudiziaria italiana dovrebbe essere imminente.
I COLPI
La banda, come ricostruito dagli investigatori della Mobile, tra gennaio e aprile ha colpito tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia provocando danni ingenti agli impianti di distribuzione carburanti. Usavano grosse ruspe per sradicavano le colonnine di erogazione self-service, asportandole poi con il denaro all'interno. Il gruppo arrivava in Italia dalla Slovenia, attraverso i valichi di Nova Gorica. Rubavano auto, in particolare pick up, e ruspe da cantieri o depositi di noleggio di macchine operatrici. Nel Pordenonese hanno colpito al Conad Porcia (furto sventato dalla Volante), al Conad di Azzano, al Q8 di San Vito e al bar dell'area di servizio di Arba. Ulteriori indagini riguardano i colpi all'impianto Q8 di Carpi (18 febbraio); al Q8 di Paese (19 febbraio); al Tamoil di Monselice (19 febbraio); al Q8 di Este (20 febbraio); all'Ip di Castegnato (21 febbraio); all'Ip di Robecco d'Oglio (22 febbraio) e al Q8 di Breganze (24 febbraio).
LE INDAGINI
L'inchiesta si sono sviluppate dopo il furto sventato al Conad di Porcia il 17 febbraio. Nonostante usasse una scheda provvisoria, i poliziotti hanno individuato il telefonino di Broasca: aveva agganciato le celle in tutte le località in cui sono stati commessi i colpi nel Pordenonese. Da quel momento è cominciato un lavoro incessante di intercettazioni e monitoraggio. L'indizio è stato fondamentale per ricostruire i movimenti della banda e identificare i parenti in It
alia e in Romania.
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