La nuova sfida di Brugnaro: punta alla A2 con Chiusi

Domenica 28 Luglio 2019
BASKET
VENEZIA Il simbolo è un toro, i colori sociali sono il bianco e il rosso. Non sono i Chicago Bulls, ma la San Giobbe Basket Chiusi. La Val di Chiana, provincia senese è terra di carne buona, soprattutto. Ma dove si mastica anche tanta pallacanestro, vista la vicinanza con Siena.
È da qui che è partita una nuova avventura per Luigi Brugnaro che, non pago di aver fatto risalire la Reyer Venezia dalla serie B e averla portata a due scudetti negli ultimi due anni, lo scorso anno ha rifondato la squadra di pallacanestro senese, l'ha affiliata al progetto Reyer con tanto di sponsor Umana e l'ha rilanciata. Un filotto di 18 vittorie stagionali consecutive, un successo in gara 2 di finale per 55 a 37 sul Reggello, una promozione in serie D. Questo il bilancio del primo anno. «Si, abbiamo uno squadrone», spiega Brugnaro, che nel frattempo fa anche il sindaco di Venezia. Il progetto Chiusi si è subito fatto notare in zona, al punto che a marzo si era anche diffusa la voce che sarebbe stato lo stesso Brugnaro a salvare le glorie e gli onori della Mens Sana Siena, l'ex Montepaschi, che aveva dominato il campionato per alcune stagioni fino al 2014, anno del fallimento.
Ma siccome ogni impresa brugnariana ha un senso, un filo conduttore che c'azzecca il basket di Chiusi con la Reyer?
«A Chiusi ho una tenuta - racconta Brugnaro - dove allevo bovini. C'era questa idea, questa squadra di basket che navigava nell'ultima categoria regionale. L'abbiamo presa, l'abbiamo rinforzata con qualche straniero, l'abbiamo coinvolta nel progetto Reyer per promuovere lo sport e legarlo al territorio. Insomma, la cosa è venuta benino... Quest'anno abbiamo stravinto. È vero, 18 successi di fila e punteggi spesso con ampio distacco. Un dominio».
Ma Brugnaro non è uno che si ferma. La promozione in serie D è una tappa.
«Abbiamo acquisito il titolo sportivo di una squadra di C Gold - racconta - Puntiamo a crescere. Dove vogliamo arrivare? In A2 in pochi anni». E così in un anno il salto è stato triplo. Ma perché chiamarla San Giobbe? Anche qui, nulla è lasciato al caso.
OMAGGIO A SAN GIOBBE
«San Giobbe a Venezia è dove c'era il macello. E San Giobbe si chiama la mia tenuta in Toscana. Vi pare che avendo un allevamento di bovini non potessimo aver pensato di legare le due cose? - dice ancora Brugnaro - E poi il marchio del toro è scontato. Chissà, magari un giorno avremo un derby tra il leon veneziano e il toro di Chiusi...».
Lo scorso anno, alla presentazione della nuova società, erano presenti il sindaco di Chiusi Juri Bettollini, il presidente e vicepresidente della San Giobbe Basket Paolo Capaccioli e Giuseppe Trettel, il direttore Sportivo di Umana Reyer Venezia Mauro Sartori, il primo allenatore Andrea Mociatti. La San Giobbe Basket, come detto, fa parte del progetto Reyer che coinvolge 31 società sportive di tutta Italia.
«La Reyer ha una storia molto lunga alle spalle aveva dichiarato Mauro Sartori che vogliamo condividere per ampliare...». Il progetto è ambizioso, anche perché il legame con Chiusi è diverso rispetto alle altre affiliazioni in giro per l'Italia. È un legame di sangue. Quasi carnale.
Davide Scalzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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