L'ADDIO
Il portiere che giocava a mani nude, per Vicenza semplicemente due parole:

Lunedì 30 Novembre 2020
L'ADDIO Il portiere che giocava a mani nude, per Vicenza semplicemente due parole:
L'ADDIO
Il portiere che giocava a mani nude, per Vicenza semplicemente due parole: il Mito. Gli effetti devastanti del Covid, su patologie già pregresse, hanno vanificato il sorriso e l'ultima parata di Ernesto Galli, veneziano di nascita morto ieri all'età di 75 anni. Fu grande portiere del Lanerossi Vicenza con cui ha giocato complessivamente 137 partite, conquistando tra l'altro anche la promozione in serie A nella stagione 1976-77 e poi il memorabile secondo posto della stagione successiva. Era il grande Real Vicenza di Giambattista Fabbri e Paolo Rossi. Anche come allenatore per la società biancorossa è stato una bandiera e un esempio, come viceallenatore, e preparatore dei portieri, di Guidolin, Reja e Giorgi. E' stato anche il numero 1 di Udinese (con cui ha vinto una Mitropa Cup), Spal - dove è stato compagno di squadra di Fabio Capello che ieri lo ha ricordato con parole cariche di affetto - Brescia e Cesena. Ma profondo è sempre stato il suo legame con Venezia: città natale, dove tornava, per viverci nella sua casa in calle del Figher vicino a campo Sant'Angelo. Tra i suoi amici veneziani più cari, Stefano Giancarlo Da Lio che lo coinvolgeva in molte iniziative sociali. Ernesto Galli lascia la moglie Gabriella e due figli Adriano e Raffaela detta Lalla.
Lorenzo Mayer
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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