HIRSCHER UN VERO GIGANTE

Lunedì 19 Febbraio 2018
HIRSCHER UN VERO GIGANTE
OLIMPIADI INVERNALI
Gli mancava solo l'oro olimpico per dire di aver vinto tutto. Ora Marcel Hirscher si è tolto anche questo sfizio, rendendo più problematica l'argomentazione di chi non ritiene possa essere considerato il più grande sciatore di sempre. In pochi giorni l'austriaco ha conquistato il titolo della combinata e quello ben più pesante dello slalom gigante; due ori da aggiungere ai sei mondiali, ai quattro argenti complessivi nei grandi eventi, alle sei Coppe del Mondo consecutive, che si apprestano a diventare sette. Il tutto con un senso di superiorità e tranquillità tali da far ritenere che questo dominio possa proseguire a lungo, a meno che il non ancora ventinovenne salisburghese decida di cambiare vita, opzione in passato accennata e chissà se rafforzata o meno dopo PyeongChang. Hirscher peraltro non ha concluso il suo lavoro, visto che giovedì lo aspetta lo slalom, dove nelle ultime sette gare di Coppa del Mondo ha ottenuto sei successi e un secondo posto, quello di Kitzbuehel, battuto da Henrik Kristoffersen, un ottimo sciatore che ha la sfortuna di vivere nella stessa epoca di un marziano. Non a caso anche ieri si è piazzato alle sue spalle, lontanissimo sì (127) ma per una volta felice, considerando che a metà gara era decimo. Peccato per Riccardo Tonetti, che aveva effettuato la manche della vita (quarto) ma è uscito nella discesa decisiva. Sempre a proposito di fenomeni, Martin Fourcade (4 ori olimpici, 11 mondiali e vincitore delle ultime sei edizioni della Coppa del Mondo, proprio come Hirscher) vince la 15 km mass start del biathlon al termine di un duello con il tedesco Schempp deciso al fotofinish. Troppo fallosi al poligono gli azzurri Lukas Hofer e Dominik Windisch. Ieri, oltre che con Tonetti, l'Italia ha sognato un'inattesa medaglia anche nella staffetta 4x10 maschile di fondo: grazie ad una splendida prova di Maicol Rastelli e Francesco De Fabiani, gli azzurri si sono ritrovati secondi a metà gara alle spalle della Russia. In terza frazione Giandomenico Salvadori ha tenuto inizialmente il passo di norvegesi, russi e francesi (poi classificatisi nell'ordine), poi è crollato, perdendo oltre 1' in 3 km. Con il podio sfumato, Federico Pellegrino ha preferito non sprecare energie in vista della team sprint di domani.
IL BACIO CONTRO L'OMOFOBIA
Intanto hanno fatto il giro del mondo le immagini del bacio del freestyler americano Gus Kenworthy al compagno-attore Matthew Wilkes. «L'unico modo per cambiare le percezioni, abbattere le barriere e l'omofobia è attraverso la rappresentazione», ha affermato Kenworthy.
Di tutt'altro tenore la notizia che arriva dal curling: Alexander Krushelnytsky, bronzo nel doppio misto assieme alla moglie Anastasia Bryzgalova (consacrata come la più bella dei Giochi), sarebbe risultato positivo al Meldonium. Oggi le controanalisi. In caso di conferma, si tratterebbe di un durissimo colpo per la Russia, che spera di utilizzare bandiera e nome durante la cerimonia di chiusura.
Bruno Tavosanis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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