GRANA MILAN, PAQUETÀ RINUNCIA ALLA CONVOCAZIONE: «POCO SERENO»

Venerdì 24 Gennaio 2020
GRANA MILAN, PAQUETÀ RINUNCIA ALLA CONVOCAZIONE: «POCO SERENO»
LA VIGILIA
MILANO Scoppia il caso Paquetà, alla vigilia della gara contro il Brescia. Il centrocampista brasiliano del Milan, dopo l'allenamento, ha chiesto infatti al tecnico Stefano Pioli di non essere convocato perché «poco sereno», turbato dalle sei panchine consecutive (con appena 60' giocati) e con il desiderio di essere ceduto altrove per giocare di più e non perdere la maglia della Nazionale. Una fragilità emotiva già manifestata ad inizio settimana: l'esclusione contro l'Udinese di domenica scorsa aveva portato ad un lieve attacco di tachicardia da ansia e ad un corsa alla clinica La Madonnina per accertamenti, poi risultati negativi.
Mercoledì pomeriggio il suo agente, Eduardo Uram, aveva poi incontrato la dirigenza rossonera per parlare di mercato e trovare una soluzione soddisfacente: il brasiliano non è considerato incedibile ma il Milan non vuole svenderlo o registrare minusvalenze dopo averlo pagato 38 milioni di euro un anno fa, di offerte concrete, però, non ne sono arrivate, nonostante gli interessamenti del Paris Saint Germain (Leonardo è il suo primo estimatore) e del Flamengo (la sua Alma Mater, dove potrebbe tornare ma solo in prestito).
DIRIGENZA SPIAZZATA
La richiesta di Paquetà di non partire per Brescia è stata accolta senza troppi indugi da Pioli ma non è particolarmente gradita alla dirigenza che non si aspettava questo tipo di comportamento. Lo stesso Pioli, poche ore prima in conferenza stampa, gli aveva chiesto una reazione: «Siamo tutti disponibili e partecipi, è normale però che chi giochi meno sia meno soddisfatto. Lui deve avere la convinzione di essere un giocatore completo per qualità e quantità, deve diventare più determinante nella fase conclusiva, o fa gol o lo fa fare».
Pioli ora dovrà cercare di isolare la problematica per cercare di cavalcare l'onda delle tre vittorie consecutive. La risalita è evidente: un mese fa l'Europa era un puntino lontano e sospeso dopo lo schiaffo doloroso di Bergamo, oggi dista appena due punti. «Non abbiamo ancora fatto niente - sottolinea Pioli alla vigilia delal trasferta di Brescia -, la classifica rimane appesa a Milanello fino al 24 maggio perché non siamo qui a pettinare le bambole».
Il Brescia sarà pure senza il grande ex Mario Balotelli (sqaulificato) ma Pioli si aspetta una lotta al Rigamonti: «Senza di lui il Brescia perde qualità ma troverà sicuramente più compattezza, dinamismo e aggressività. Saranno molto determinati ma noi proveremo a vincere questa partita».
Sul fronte bresciano il tecnico Eugenio Corini si preuccupa molto di Ibrahimovic: «Un giocatore di livello che può anche essere incontenibile». «Ma a prescindere da lui - prosegue Corini - dovremo considerare anche ciò che crea intorno a sè. Andiamo ad affrontare una squadra in salute e molto aggressiva con interpreti di valore». L'allenatore delle rondinelle trae forza dall'ultima prestazione con il Cagliari: «Abbiamo dimostrato la cattiveria giusta anche se non siamo riusciti a vincere. Andiamo avanti per la nostra strada e sul nostro percorso per cercare di fare risultato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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