Segue dalla prima
(...) E, allo stesso tempo, non si può non dire che non

Domenica 14 Ottobre 2018
Segue dalla prima
(...) E, allo stesso tempo, non si può non dire che non ci siano gli strumenti per comprendere l'impatto del fenomeno turismo sulla vita della città presente e futura, sia a Mestre che a Venezia. I due aspetti (turismo e identità della città) sono in stretta relazione e comprenderli, gestirli, significa impostare lo scenario per i prossimi decenni. Partendo da una considerazione ovvia: in una città bipolare, che guarda anche al territorio metropolitano, qualsiasi scelta compiuta da una parte ha effetti anche sull'altra. Un po' come sui piatti di una bilancia.
LA SITUAZIONE
E quale realtà fotografano i dati a disposizione? Innanzitutto la crescita del turismo è costante e in progressione. Venezia Comune nel 2017 contava 5.034.882 arrivi (turisti che vengono in città per soggiornare almeno una notte) e 11.685.919 presenze (vale a dire il numero di arrivi moltiplicato per i pernottamenti). Vuol dire che la media di permanenza è di circa 2 notti a persona (peraltro in calo): un po' più alta a Venezia, un po' più bassa a Mestre. E questo significa due cose: che anche sul turismo pernottante siamo al limite del mordi e fuggi e che con un soggiorno così breve ciascun turista non ha modo di spendere in città tanto quanto spenderebbe se si fermasse 3 o più giorni.
Ai 5 milioni e rotti di arrivi, si aggiungono (e forse si sovrappongono in casi minimi) i turisti che arrivano via nave, traghetto, aliscafo, che sono 1.651.787 ogni anno. Ultimi dati, per non perdere la testa in cifre e statistiche: i pass Ztl bus nel 2017 sono stati 116.946, più 13.7% sul 2016 e più 41.3 dal 2013. Aggiungiamoci i veri mordi e fuggi giornalieri (20-25 milioni annui?) e avremo l'impatto e la tipologia del turismo che entra a Venezia.
E cosa fa tutta questa gente? Chi decide di dormire almeno una notte, sceglie sempre più appartamenti e case. Fenomeno che è partito in centro storico, ma che si sta espandendo anche a Mestre e aree limitrofe. A fronte di 3 alberghi aperti nel 2017 in territorio comunale, si registra il raddoppio delle strutture extralberghiere: da 3.706 a 6.005. Si tratta di appartamenti evidentemente sottratti alla residenza.
IL BOOM DEI POSTI LETTO
Il fenomeno, evidenziato dal Sindacato inquilini, ma empiricamente sotto gli occhi di tutti, è che chi ha una casa di proprietà, magari ereditata dai famigliari, non rinnova i contratti di affitto in corso, magari sfratta pure gli inquilini, e affida la casa ad agenzie per affittarle a uso turistico, garantendosi una rendita certamente maggiore. Questo sta incidendo concretamente sul tessuto cittadino, in forma evidente a Venezia, ma anche a Mestre. Dove, dal prossimo anno, si aggiungeranno 7.300 posti letto in più con l'apertura dei nuovi hotel-ostelli.
SCENARI
Queste aperture avranno due conseguenze principali: riversare sui mezzi di trasporto migliaia di turisti destinati a Venezia (l'attrattività su Mestre sarà infatti sempre minore rispetto alla città storica) e abbassare i prezzi dell'offerta alberghiera, con evidente impatto sugli hotel del centro storico (specie i 3-4 stelle) che dovranno correre ai ripari per garantire occupazione di camere e fatturato. Si aggiunga infine la prospettiva di tre nuovi alberghi al Tronchetto, per avere un quadro completo di quanto il turismo inciderà sulla città nei prossimi anni.
INTERVENTI
Con questi scenari, tocca dunque alla politica, all'amministrazione ma anche a tutto il sistema città (categorie comprese) adottare scelte precise e definire che tipo di città sarà Venezia tra dieci o vent'anni, posto che tessuto sociale ed economico e trasporti sono i due settori che risentiranno di più dell'incidenza di questi fenomeni. Come far convivere milioni di visitatori sempre più pendolari tra terra e acqua con i residenti e chi si sposta per lavoro? Quale tipologia di turista si punta a conquistare? Quale sarà il punto di equilibrio, anche in vista del progetto di ripopolamento con nuovi residenti legato alla creazione di nuovi posti di lavoro? Cosa si prevede per la città storica e per i suoi abitanti? Come calcolare gli effetti sul mercato immobiliare e quale tipologia di residenti avrà Venezia insulare? Basteranno le tecnologie per gestire i flussi turistici o servirà un intervento più deciso per salvare attività ed eccellenze, senza le quali Venezia perderebbe gran parte della sua attrattività, restando solo - estremizzando - un grande museo a cielo aperto? Tutte scelte di medio-lungo termine che incideranno sulla vita quotidiana dei veneziani e dei cittadini metropolitani. Tra i quali, si spera, molti di nuovi.
Davide Scalzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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