Romeo, nomina regolare Archiviata l'accusa a Raggi

Mercoledì 21 Febbraio 2018
Romeo, nomina regolare Archiviata l'accusa a Raggi
L'ARCHIVIAZIONE
ROMA La nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica di Virginia Raggi finisce per sempre in archivio. Lo stipendio triplicato dell'ex fedelissimo non presenta alcun profilo penale. Nessun abuso d'ufficio. Il gip di Roma ha accolto la richiesta della procura che, dopo una serie di verifiche, aveva concluso per l' «infondatezza della notizia di reato». Resta il giallo delle polizze: contratti assicurativi firmati proprio da Romeo che, in caso di morte del titolare, vedevano beneficiaria del premio proprio Virginia Raggi.
Tre contratti che l'ex capo della segreteria politica avrebbe sottoscritto a insaputa della diretta interessata e che, in una fase iniziale, erano sembrati la contropartita per quella nomina. Ma le verifiche dei pm non hanno portato a stabilire quale potesse essere l'effettiva utilità per la sindaca. Raggi, per la quale, invece, rimane aperto l'affare Marra, esulta su Facebook: «Il Tribunale ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti.
La bufera politica era esplosa nell'estate del 2016, quando, a pochi mesi dalla sua elezione, Virginia Raggi aveva nominato il fedelissimo funzionario comunale capo della segreteria. Romeo, in aspettativa dal suo impiego, aveva visto crescere lo stipendio da 39mila a 120mila euro.
IL FASCICOLO
Sulla vicenda nomine, che includeva anche quella del fratello di Raffaele Marra a capo del dipartimento Turismo, la procura aveva aperto un fascicolo senza ipotesi di reato. Ma poi, acquisiti gli atti, il pm Francesco Dall'Olio aveva definito le diverse posizioni, iscrivendo sul registro degli indagati il nome della sindaca, convocata in procura. Romeo, aveva finito col dimettersi ma in sede di interrogatorio dall'olio aveva chiesto conto al sindaco di quelle polizze. Domanda caduta nel vuoto. Virginia Raggi non sapeva.
Per il Gip Annalisa Marzano l'iter della nomina «si è mosso lungo il solco delle precedenti amministrazioni». Il giudice sottolinea che per l'incarico a Romeo l'amministrazione aveva fatto ricorso «alla collocazione in aspettativa del dipendente comunale instaurando un nuovo contratto di lavoro subordinato a tempo determinato e di collaborazione, con una retribuzione parametrata a quella dirigenziale, nel genuino convincimento di non violare alcun dettato normativo».
L'AUMENTO
Romeo dopo il superaumento, seguito dalle polemiche politiche, si era visto ridurre lo stipendio a 93 mila sulla base dei rilievi dell'autorità nazionale Anticorruzione (Anac). E lo stesso gip, adesso, rileva come Virginia Raggi avesse sollecitato i pareri di Anac e dell'Avvocatura del comunale.
LE POLIZZE
Ma è proprio il giudice a chiudere sulla vicenda polizze: «Appare francamente stravagante - si legge nel decreto di archiviazione - e comunque probatoriamente inconsistente, conferire valenza illecita alle tre polizze assicurative che indicavano Virginia Raggi quale beneficiaria».
Salvatore Romeo, che dopo le dimissioni, le scuse alla sindaca e le rassicurazioni sul cambiamento dei beneficiari dele polizze, è tornato al Dipartimento Partecipate del Comune, nel quale lavorava da 16 anni, adesso esulta e non esclude di tornare a lavorare a fianco della prima cittadina. «In questo momento non penso a nulla - commenta - mi godo la felicità della notizia, dopo penserò al resto. Sentirò sicuramente la sindaca». I contatti, di uno degli amici al bar (così si chiamava la chat tra Raggi, Romeo, Marra e l'attuale assessore allo sport, Daniele Frongia) sarebbero ripresi dopo la richiesta di archiviazione da parte della procura. Certo una partita resta aperta ed è quella che vede la Raggi a processo per la nomina di Renato Marra a capo del Turismo. Romeo ha già fatto ammenda pubblicamente «pentendosi» di avere presentato alla Raggi Raffaele Marra.
È proprio il caso di Raffaele Marra, ex vice capo di gabinetto e poi capo del Personale, a tenere ora sulle spine la prima cittadina. La sindaca andrò a processo con giudizio immediato il 21 giugno, Lui, per quella stessa nomina il 20 aprile. Lei davanti al Tribuinale monocratico, lui al collegiale.
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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