Roma, anima del tifo mestrino La vecchia guardia piange un amico

Martedì 17 Ottobre 2017
Roma, anima del tifo mestrino La vecchia guardia piange un amico
PASSIONE IN CURVA
MESTRE La notizia dell'improvvisa morte di Roberto Bartolucci ha suscitato profonda commozione tra gli appassionati dello sport cittadino, ambiente che Roma (così era conosciuto da tutti, sia per la parlata che ne tradiva le origini, sia per schernirlo dato il suo amore per la Lazio) aveva vissuto intensamente in prima linea.
Seguace del calcio e del basket a Mestre nel massimo fulgore degli anni '80, Roma dopo la fusione calcistica Venezia-Mestre dell'estate 1987 aveva sposato i nuovi colori arancioneroverdi contribuendo alla nascita degli Ultras Unione, per quindici anni gruppo leader allo stadio e con il quale aveva girato l'Italia per sostenere il Venezia. Nonostante la scelta unionista aveva mantenuto amicizie e buoni rapporti anche con i mestrini che mai piegatisi alla fusione, affetto testimoniatogli in tanti post e commenti su Facebook.
DA MESTRE A VENEZIA
Fino all'ultimo fallimento del Venezia nell'estate 2015 aveva partecipato attivamente al tifo arancioneroverde, staccandosi nelle ultime due annate, tornando però al fianco degli amici di sempre nel giugno scorso, in occasione delle esequie al Taliercio del compagno di fede calcistica Michael Groppello. Il gruppo Curva Sud ricorderà Roberto Bartolucci con uno striscione sabato allo stadio Penzo in occasione della partita Venezia-Empoli. Oggi il direttivo degli Ultras si riunirà per decidere come salutare Roberto già dalla prossima gara di sabato, in casa contro l'Empoli. «Dobbiamo ancora decidere che tipo di iniziative prendere - dice Andrea Kaos Vianello, leader storico della curva e amico di Bartolucci fin dagli esordi dell'Unione arancioneroverde - penso che metteremo uno striscione. Per Michael abbiamo messo uno striscione che ci hanno regalato i ragazzi di Lanciano, penso che faremo lo stesso per lui».
IL RICORDO
I ragazzi più giovani della curva non si ricordano di lui, era da un po' che no frequentava lo stadio. Ma i vecchi leoni, quelli sempre presenti dall'87, non possono dimenticare la parlantina di Roma. «Siamo rimasti in sette e otto di quel gruppo - continua Vianello - ma Roberto è sempre stato uno dei pilastri della curva, aveva una buona mentalità. Di lui impossibile dimenticare la parlantina: da buon romanaccio non smetteva mai di parlare. Tifosissimo laziale e mestrino fierissimo: aveva indossato l'arancioneroverde, come amava dire, per portare a Venezia l'arancio del Mestre». Un tifoso rimasto nel cuore di tutti. «Impossibile dimenticarlo, era davvero un bravo ragazzo - conclude - Michael era mio nipote, l'ho visto allora quando è venuto a farmi le sue condoglianze. Non sappiamo ancora per cosa sia morto, di sicuro faremo sentire la nostra vicinanza nei confronti della famiglia».
Marco De Lazzari
Davide Tamiello
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