Quartiere Pertini subito in agitazione «Pronti a spiegare le nostre ragioni»

Mercoledì 28 Agosto 2019
Quartiere Pertini subito in agitazione «Pronti a spiegare le nostre ragioni»
APPELLO DA MESTRE
«Sugli alloggi pubblici ci chiedono di fare i nomi di chi è stato penalizzato, la Regione ci convochi e ne porteremo a centinaia». E' pronta la replica del presidente del Comitato di quartiere Pertini Giorgio Rocelli dopo la presa di posizione del Governatore del Veneto Luca Zaia che ha escluso la possibilità di rivedere la legge regionale 39 sugli alloggi ERP di edilizia popolare entrata in vigore il primo luglio scorso. Una norma che, sulla base dei dati in possesso del Comitato, nel rione Pertini avrà ricadute pesanti tra sfratti e aumenti dei canoni di locazione. «Con la scusa di stanare i furbetti ci sono aumenti del 300% - afferma Rocelli - in un quartiere abitato prevalentemente da anziani che non navigano certo nell'oro, che stanno consumando i pochi risparmi messi da parte per acquistare medicine e che grazie a questa legge rischiano di non avere più la casa. Se questa è la filosofia della legge qui scoppierà una rivolta, si è partiti col piede sbagliato e non si vuole ammetterlo, hanno detto anche che qui ci sono appartamenti da 250 metri quadrati quando invece tra tutti i 630 alloggi il più grande è di 130 metri quadri».
SOGLIA DA ALZARE
A non andare giù al Comitato di quartiere Pertini resta soprattutto il criterio dei 20.000 euro di reddito ISEE quale limite massimo per avere diritto ad un alloggio pubblico. Proprio nell'assemblea della scorsa settimana dal quartiere era partita la richiesta di rivedere al rialzo la soglia. «Si tratta di una cifra troppo bassa - ribadisce Giorgio Rocelli - che non tiene conto delle singole situazioni famigliari, basti pensare che solo in questo rione ci sono 142 famiglie che superano questo limite anche solo per pochi euro, che rischiano di essere costrette a lasciare le proprie case per andare a vivere non si sa dove, mentre intanto l'80% degli alloggi ha già visto aumentare il canone di locazione di 200-300 euro al mese».
Da qui nasce la proposta del Comitato ,indirizzata alla Regione Veneto, di portare da 20.000 a 30.000 euro il limite di reddito ISEE indicato dalla legge 39. «Si faccia come avviene in Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna spiega Rocelli - dove la soglia massima di reddito è stata fissata tra i 30.000 ed i 35.000 euro, cifre molto più eque e sensate. Per questo abbiamo chiesto alla Regione Veneto di essere convocati per spiegare le nostre ragioni. Ci hanno risposto che sarà l'assessore Lanzarin a trattare la questione, perciò aspettiamo di incontrarla quanto prima. Se poi si scoprirà che nel quartiere Pertini ci sono dei furbetti io sarò il primo a buttarli fuori».
Paolo Guidone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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