Paolini il manager gastronauta «Dedichiamogli il Palaverde»

Giovedì 25 Ottobre 2018
Paolini il manager gastronauta «Dedichiamogli il Palaverde»
LA PROPOSTA
TREVISO Il Palaverde, quel discorso ufficiale e oggi la proposta di dedicarlo a Gilberto Benetton. Davide Paolini, prima di diventare per tutti il gastronauta, ha vissuto 10 anni a Treviso. Ha visto nascere il sogno United Colors ed è stato il primo direttore delle pubbliche relazioni del gruppo: «Il signor Gilberto era un trevigiano vero, legato agli amici dell'infanzia, innamorato della sua città. E quella volta al Palaverde quando gli toccò l'onere del discorso ufficiale...».
LA CARRIERA
Ha vissuto a contatto con tutta la famiglia nel momento di massima espansione: «Nella Marca sono arrivato nel 1982, chiamato da Luciano Benetton. Mi occupavo di economia per la Nazione e il Tempo e i fratelli volevano un ufficio marketing. Sono rimasto fino al 1991. Loro erano già un impero ma non erano per nulla conosciuti». Avevano bisogno di un direttore della comunicazione e scelsero lui. Poi sarebbe diventato amministratore delegato per la Formula 1 fino all'arrivo di Flavio Briatore. «A Villa Minelli, quartier generale della famiglia, i fratelli erano occupati 24 ore al giorno. Un mondo straordinario con persone validissime».
LA STRATEGIA
Così si trattò di far emergere i valori del marchio, costruire l'immagine dell'azienda e preparare poi la quotazione in borsa. «Gilberto era sempre piuttosto schivo. Se poteva demandava le pubbliche relazioni a Luciano. La cosa che gli interessava di più era il territorio». Oltre al gruppo Benetton, Paolini inizia ad occuparsi di Formula 1: «Un mondo molto interessante, che però stava più a cuore a Luciano. Gilberto si appassionava di più agli sport che avevano un radicamento a Treviso. Parlo in particolare del rugby e della pallacanestro».
L'OCCASIONE
Vi fu solo un'occasione in cui il ruolo imponeva la prima linea: l'inaugurazione del Palaverde. «La struttura fu voluta da Gilberto Benetton ed esprimeva bene il suo concetto di responsabilità sociale e restituzione di benefici alla comunità. Per questo forse bisognerebbe pensare ad un'adeguata intitolazione. In ogni caso, in quel frangente io pretesi che a parlare e ad apparire fosse il signor Gilberto. E, data l'importanza della circostanza, lui acconsentì, benché un po' obtorto collo. Ma pretese di poter fare una prova di fronte a me».
L'ESPANSIONE
Furono anni di spinte internazionali. «Ho attraversato e conosciuto il mondo grazie ai Benetton. La notorietà del marchio era strepitosa: dall'Africa all'Asia, passando per le grandi capitali. Stare con Luciano e Gilberto era fare un master di marketing e finanza al giorno. La cifra di Gilberto erano il silenzio e la riservatezza: era un uomo di straordinaria sostanza».
E. Fil.
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