Mossa sul canone Rai: 235mila esenti in più

Martedì 20 Febbraio 2018
IL PROVVEDIMENTO
ROMA Circa 350 mila cittadini con almeno 75 anni di età e reddito familiare non superiore a 8 mila euro potranno non pagare il canone Rai quest'anno. La novità annunciata dallo stesso presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ieri passa per un decreto del ministero dell'Economia e di quello delle Finanze, che attinge ai maggiore incassi ottenuti grazie alla scelta di far pagare il canone agli italiani direttamente insieme alle bollette elettriche.
NUMERO TRIPLICATO
Di fatto il numero degli anziani esenti dovrebbe risultare triplicato: secondo le stesso Gentiloni ricadevano finora nell'agevolazione 115 mila persone, mentre nel maggio dello scorso anno l'allora direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi aveva indicato una platea accertata per il 2016 di 131 mila persone. L'idea di non far pagare l'abbonamento radiotelevisivo agli anziani indigenti era diventata realtà nel 2008 per iniziativa dell'ultimo governo Prodi. La soglia di esenzione era stata fissata in 516,46 euro mensili (il vecchio milione di lire) che in un anno fanno 6.713,98 euro, importo entro il quale devono rientrare i redditi del beneficiario sommati a quelli dell'eventuale coniuge. Per fruire dell'agevolazione è richiesto che l'apparecchio televisivo (uno o più) si trovi nell'abitazione di residenza e che in casa non ci siano altre persone conviventi titolari di reddito proprio.
LA LEGGE
L'incremento del livello reddituale e il conseguente ampliamento della fascia di esenzione sono legati alla legge di stabilità del 2016 che ha fissato la nuova modalità di pagamento del canone attraverso la bolletta elettrica. Nello stesso provvedimento si prevedeva di utilizzare una quota dell'eventuale maggior gettito emerso per alcune finalità: appunto l'innalzamento della soglia per l'esenzione a 8 mila euro, il finanziamento (fino a un massimo di 50 milioni) di un Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione ed infine il finanziamento del Fondo generale per la riduzione della pressione fiscale istituito nel 2013. Le quote indicate erano il 33 per cento di quanto recuperato nel 2016 e il 50 per cento del gettito sottratto all'evasione nei due anni successivi. Per il 2016 ci sono già le cifre definitive: i proventi del canone hanno superato quota 2,1 miliardi con un extra-gettito pari a circa 500 milioni. Per l'anno scorso invece non c'è ancora un consuntivo finale anche se i dati provvisori parlano di un ulteriore incremento.
IL MODELLO
Con il canone fissato a 90 euro l'ampliamento della platea vale circa 21 milioni ipotizzando l'esenzione totale per tutti i 235 mila beneficiari aggiuntivi. Queste persone devono presentare entro il prossimo 30 aprile all'Agenzia delle Entrate (o presso uno sportello o con una raccomandata) una dichiarazione che attesti il possesso dei requisiti; il modello si può trovare sullo stesso sito dell'Agenzia. Per quanto riguarda il reddito, va indicato quello che risulta dalla dichiarazione presentata per l'anno precedente, a cui però vanno aggiunti i redditi sottoposti a imposta sostitutiva o ritenuta, che derivano da interessi bancari o postali, cedole di titoli di Stato o proventi di altre forme di investimento. Non incidono invece rendite Inail, pensioni di invalidità civile, Tfr e naturalmente il reddito della stessa abitazione principale. Coloro che già godono dell'esenzione non devono ripresentare la dichiarazione.
L'annuncio di Paolo Gentiloni è stato salutato con favore di parlamentari di maggioranza e dalle associazioni di consumatori, mentre dall'opposizione M5S e Lega parlano di mossa elettorale.
Luca Cifoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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