L'INTERVENTO
ROMA Matteo Renzi scomoda Benedetto Croce, e la sua Etica e politica,

Domenica 14 Gennaio 2018
L'INTERVENTO
ROMA Matteo Renzi scomoda Benedetto Croce, e la sua Etica e politica, per picchiare duro contro Luigi Di Maio e i Cinquestelle: «Croce diceva che la politica onesta è la politica capace e che l'incompetenza è sempre incompetenza. Ecco, non puoi gridare onestà se sei incapace. E' l'incompetenza il nostro avversario alle elezioni».
Il segretario dem, sul palco del Lingotto, cita Spelacchio («l'albero di Natale costato il doppio»), i revisori dei conti del Comune di Torino che si sono dimessi («c'è chi falsifica i bilanci»), parla dei rifiuti di Roma. Insomma, mette il dito negli occhi di Virginia Raggi e di Chiara Appendino e, per proprietà transitiva, colpisce il candidato premier pentastellato Di Maio.
IL PASSO DI LATO
Come è accaduto in passato al Pd nelle sale del Lingotto, Renzi cerca soprattutto di imporre un paio di svolte. La prima è matura da tempo: il passo di lato, far capire agli elettori che lui a palazzo Chigi ha ormai rinunciato. «E' una partita di squadra, non è importante il nome di chi andrà al governo. E' importante che ci vada uno del Pd perché siamo gli unici a poter mettere in sicurezza il futuro dell'Italia».
La seconda è una novità di comunicazione: provare a far spiegare agli italiani - soprattutto ai moderati - che il sistema elettorale è cambiato, che non è più uno scontro tra coalizioni ma tra partiti. E che, dunque, il Pd può ancora giocarsela. Anzi, «è l'unico che può giocarsela ed essere argine all'incompetenza dei Cinquestelle»: «Secondo i sondaggisti e gli opinionisti sembra che abbia già vinto il centrodestra. Questi signori si sono però dimenticati che la legge elettorale per i due-terzi premia il primo partito, non le coalizioni. Perciò la sfida per il primo posto non è tra Berlusconi e Salvini, ma tra il Pd e i Cinquestelle».
L'APPELLO AI MODERATI
Da qui l'appello ai moderati che Renzi prova a scippare a Berlusconi: «L'alternativa ai grillini siamo noi e solo noi possiamo mettere in sicurezza il futuro dei vostri figli. Il centrodestra rimette insieme il modello di Arcore 20 anni dopo. Là dove c'era Bossi in canottiera c'è Salvini con la felpa. La dove c'era Fini ora c'è la Meloni. La dove c'era Berlusconi, c'è sempre Berlusconi con qualche capello in più. E' l'alleanza dello spread, quelli che promettono mari e monti e hanno governato per decenni senza risolvere nulla».
IL NODO DEL VOTO UTILE
Non manca una stoccata contro Liberi e Uguali: «Chi vota il partito di Grasso nei collegi fa vincere un leghista o uno di destra». Il filone è lo stesso: l'appello al voto utile. Con un problema: rischia di essere proprio il Pd, se Renzi non riuscirà a spiegare all'opinione pubblica l'impatto della quota proporzionale sul risultato finale, a pagare dazio sul fronte del voto utile.
LA REPLICA DEL SINDACO
In serata arriva la replica della Raggi: «Renzi mistifica la realtà. Se vuole continuare a parlare di Spelacchio, invece di occuparsi di temi più seri del Paese, dovrebbe almeno informarsi meglio. L'allestimento non è costato il doppio. Anzi, è costato molto meno di quanto hanno speso le precedenti amministrazioni, comprese quelle del Pd. Se vuole parlare di raddoppio dei costi, si interroghi insieme a tutti gli italiani in merito all'esplosione di quelli per la Metro C causati dalle precedenti gestioni: lavori infiniti per realizzare metà del tracciato previsto. Il costo negli anni è aumentato di oltre 700 milioni di euro, passando da 2,2 a più di 2,9 miliardi di euro. E Renzi si occupa di un albero».
A.Gen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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