L'addio del vescovo a Giannino Scarpa «Il colpo più duro di questa calamità»

Domenica 17 Novembre 2019
L'addio del vescovo a Giannino Scarpa «Il colpo più duro di questa calamità»
L'ADDIO
PELLESTRINA «Quando la morte arriva in occasione di una calamità, richiede il tempo dell'accettazione. E la morte di Giannino è stato il colpo più duro di questa calamità che avete affrontato nei giorni scorsi». È un passaggio che il vescovo di Chioggia, Adriano Tessarollo, ha riservato nella sua omelia al funerale di Giannino Scarpa, il muratore in pensione di 77 anni morto folgorato martedì, mentre cercava di mettere in salvo un frigorifero della sua casa invasa dall'acqua.
Una morte che aumenta il peso di quello che Pellestrina sta vivendo. Anche per questo ieri la chiesa arcipretale di Ognissanti, era piena. C'erano tutti: chi ha assistito a tutto il funerale e chi ha lasciato, anche solo per un attimo, le pulizie per essere lì. A fianco dei figli Elenio, Enrico e Pierangelo nel sostenere Caterina, la moglie di Giannino, straziata all'ingresso della chiesa.
IL MONITO
«La morte di Giannino è stata il punto più difficile - ha ricordato monsignor Tessarollo - Chiediamo di ritrovare solidarietà, nessuno può essere rimpiazzato ma ci si può sostenere nella solidarietà e vicinanza. Bisogna vivere assieme il momento della calamità che ha toccato tutti, ma è necessario guardare in avanti. Lavorare e non lasciarsi prendere dallo sconforto. Ci auguriamo - il monito del vescovo di Chioggia - che chi deve gestire la situazione possa mettere a frutto questa esperienza e con sollecitudine ci si possa venire incontro, pensando a cosa si può fare per evitarne il ripetersi e per recuperare quanto perso».
Nella sua omelia il presule non ha scordato la fatica e la paura che fanno da compagne alla vita di Pellestrina e dei suoi abitanti.«Sono passato in questi giorni nelle vostre vie e ho provato ammirazione nel vostro darsi da fare, in come state vivendo la calamità che si è abbattuta su di voi e ha messo tutti a dura prova, ancora di più per il prezzo pagato con la morte di Giannino: un uomo onesto, che aveva lavorato e vissuto tra voi. Quello che adesso ci viene chiesto, è un atto di fede, sulla strada che Cristo stesso ci ha segnato, rimanendo inchiodato alla croce e diventando, così, un simbolo».
LE ISTITUZIONI
Alla cerimonia funebre anche la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano e il consigliere comunale delegato alle isole, Alessandro Scarpa Marta, che si sono stretti attorno ad una comunità in lacrime. Tutta.
«Il Consiglio comunale e la città di Venezia - ha commentato la presidente Damiano prima di lasciare l'isola, dopo un sopralluogo per rendersi conto della situazione e programmare il ritorno dell'amministrazione in isola per la prossima settimana - si stringe attorno alla famiglia di Giannino e a tutta Pellestrina che ha subito danni ingenti e su cui, ci auguriamo, torni il sereno. Venezia e i veneziani, tutti, della città e delle isole, sono resilienti e sanno bene il significato della parola: con il lavoro - ha continuato Damiano - si tornerà a essere quelli di prima di questa tragedia. Con il nostro cuore, noi siamo qui».
Intanto ieri nell'isola hanno iniziato ad arrivare i camion di elettrodomestici e materiale di ogni sorta inviato dalla Pro Loco del Lido.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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