Jesolo, migranti in uscita dalla Cri Teso: «La mia spallata è servita»

Giovedì 13 Agosto 2020
Jesolo, migranti in uscita dalla Cri Teso: «La mia spallata è servita»
LA POLEMICA
JESOLO «Ora è fondamentale non abbassare la guardia, dobbiamo mantenere alto il livello di attenzione per evitare di ritrovarci nuovamente in questa situazione». Il primo a mettere in discussione la gestione all'interno della Croce rossa di Jesolo e adesso il primo ad essere soddisfatto per l'annuncio del trasferimento di migranti. Lui è Alberto Teso, avvocato di professione, delegato comunale di Confcommercio che di fronte ai primi 43 casi di contagio registrati nella struttura di via Levantina, aveva presentato una denuncia-querela per accertare eventuali responsabilità. E successivamente anche una diffida a prefetto e Croce rossa per chiedere ai migranti negativi di non uscire. Da giorni alla Croce rossa, ancora presidiata dalle forze dell'ordine, è iniziato il trasferimento, a piccoli gruppi, verso altri centri della provincia. «Le ispezioni commenta Teso sono avvenute 48 ore dopo aver protocollato la diffida. Dopo i primi 43 casi, uno tra gli operatori e 42 tra i migranti, ne sono emersi altri 12. È evidente che dentro a quella struttura il virus ha circolato ed è stato naturale chiedere di accertare le responsabilità. La diffida era legata ad una situazione di forte preoccupazione. Nelle scorse settimane, sapere che i migranti negativi, ma potenzialmente a contatto con gli altri, potevano uscire in città, poteva mettere completamente a rischio la stagione. Ora fortunatamente la situazione è cambiata e stiamo registrando un agosto con buone presenze. E soprattutto è iniziato il trasferimento dei migranti, le nostre preoccupazioni erano fondate».
Oltre al trasferimento dei richiedenti, in questi giorni sta continuando anche l'attività di prevenzione dell'Ulss 4 che sta effettuando costanti tamponi che ad oggi non hanno evidenziato altri casi di contagio e confermato che i casi positivi della scorsa settimana si stanno invece negativizzando.
«Questa è sicuramente una buona notizia - prosegue Teso - però noi non dobbiamo abbassare la guardia ma mantenere il livello di attenzione molto alto. Per questo stiamo studiando altre iniziative, dobbiamo essere certi che lo svuotamento della struttura continui fino alla fine e soprattutto evitare che, una volta passata l'emergenza, ritorni il problema. La nostra città ha ampiamente dato e questa struttura non è adatta a questo tipo di attività. Per questo dico che non bisogna dare nulla per scontato e continuare a mantenere alta l'attenzione». Un invito che il delegato di Confcommercio lancia a tutta la città, anche in considerazione di aver affrontato la questione, almeno nella prima parte, da solo o quasi. «Di fronte alla scelta di presentare la denuncia e poi la diffida - conclude - ho avuto il sostegno della mia delegazione e poco altro. Ho ricevuto un paio di telefonate e basta. Dal Comune nulla, eppure stavamo parlando di scelte forti per il bene della città».
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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