IL PIANO
ROMA «Seria, rigorosa e coraggiosa. E non toccherà settori

Domenica 12 Agosto 2018
IL PIANO
ROMA «Seria, rigorosa e coraggiosa. E non toccherà settori strategici come sanità, scuola e ricerca». Il premier Giuseppe Conte traccia le linee guida della legge di Bilancio. Una manovra da circa 25 miliardi che guarda verso Sud. Palazzo Chigi sta mettendo a punto un pacchetto di misure per il rilancio del Mezzogiorno, imperniato su due direttrici: spinta agli investimenti, pubblici e privati. E stabilizzazione oltre il 2018 del bonus al 100% per i contratti stabili, destinato a scadere a fine anno, in favore delle imprese che assumono a tempo indeterminato. La leva numero uno che verrà azionata sarà il potenziamento di Resto al Sud, l'incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno. Dal suo avvio a gennaio, stando agli ultimi dati di luglio, sono state già presentate 11.420 domande di cui 3.422 già perfezionate (per 111 milioni di agevolazioni complessive) e 789 già approvate per 52,3 milioni di investimenti (l'investimento medio è di circa 66 mila euro). A fronte di questi numeri la previsione è che Resto al Sud possa generare oltre 3 mila nuovi posti di lavoro.
L'obiettivo sarebbe quello di moltiplicare l'effetto positivo del meccanismo, innalzando l'età di chi può fare richiesta, oggi fissata a massimo 35 anni. La misura peraltro, fanno notare in ambienti di governo, sarebbe già finanziata.
I NUMERI
La dotazione complessiva vale 1,2 miliardi di euro, e non è escluso che il governo possa mettere sul piatto altri soldi. Resto al Sud serve a stimolare iniziative imprenditoriali nei settori industria, artigianato, agricoltura, servizi alle imprese e turismo. Sono escluse dal finanziamento le attività agricole, libero professionali e il commercio. Sono ammissibili le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all'avvio dell'attività. Il finanziamento copre il 100% delle spese e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell'investimento e in un finanziamento bancario pari al 65%, garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi.
Altro capitolo, leva numero due, quello della decontribuzione, che al Sud è stata potenziata dal governo Gentiloni anche per il 2018 con un incentivo al 100% (con tetto a 8.060 euro per ciascun lavoratore) per le assunzioni stabili non solo di giovani, ma anche di over 35 disoccupati da almeno 6 mesi. Il potenziamento però scade a fine anno e l'intenzione sarebbe appunto quella di rendere il un bonus permanente. In chiave di rilancio del Mezzogiorno, tra l'altro, ieri il ministro del Sud, Barbara Lezzi, ha annunciato che il governo punta ad applicare il principio che prevede di indirizzare il 34% degli investimenti ordinari alle Regioni meridionali visto che attualmente la percentuale di stanziamenti ordinari in conto capitale non supera il 29%. La misura che lega gli investimenti alla popolazione di riferimento era stata già prevista con la legge di Bilancio per il 2017 ma è mai stata attuata. Il governo lavora anche a semplificazioni che consentano di snellire per procedure per l'uso dei fondi europei. Se è vero che non mancano sprechi e inefficienze, fanno notare fonti della maggioranza, va detto che spesso le amministrazioni periferiche vengono ingolfate e strozzate da un sistema burocratico la cui complessità appesantisce e rallenta le procedure. E, in questo contesto, diventa funzionale intervenire in contemporanea sul fronte interno e sul fronte europeo, con la Commissione Ue.
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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