IL DOLORE
CONEGLIANO L'Imoco Volley, e tutto il mondo della pallavolo, ha perso

Venerdì 10 Aprile 2020
IL DOLORE
CONEGLIANO L'Imoco Volley, e tutto il mondo della pallavolo, ha perso il suo tifoso numero uno. Paolo Sartori, per tutti Paolone, storico capo ultrà delle Pantere e prima ancora della Spes Conegliano, dopo avere lottato per tre settimane contro il coronavirus è morto nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Treviso. La sua fibra, temprata dal suo lavoro di autotrasportatore, ha ceduto, a 58 anni non ancora compiuti. Fin dal suo ingresso in rianimazione al Ca' Foncello (al Santa Maria dei Battuti di Conegliano in quei giorni non c'era posto) le sue condizioni sono apparse critiche perché il virus gli aveva colpito duramente i polmoni. La situazione si è fatta disperata lo scorso weekend ed è evoluta fino al triste epilogo dell'altra notte. Sartori lascia nel dolore Antonella, le figlie Stefania, Eleonora e Cristina, i fratelli e tutti gli altri parenti. Piange Paolone anche la sua famiglia allargata, quella dei tifosi dell'Imoco dei quali era leader carismatico e infaticabile.
IL PERSONAGGIO
Solo cause di forza maggiore, come le tensioni in Ucraina per la Crimea nel 2014, riuscirono a impedirgli di tifare dal vivo le sue pantere, per le quali era capace di fare i salti mortali, come mettersi alla guida del pullman che seguiva l'Imoco in trasferta di domenica mattina, rientrando poi in piena notte e riprendendo a solcare strade e autostrade (anche se da ragazzo sembrava destinato a diventare ferroviere) all'alba del lunedì. Le pantere le ha viste dal vivo fino all'ultima partita ufficiale giocata dall'Imoco, sabato 7 marzo contro Brescia nel Palaverde a porte chiuse. Lui, che dell'organigramma del club faceva parte come responsabile di curva e trasferte dei tifosi, era presente anche quella volta, sia pure con il cappotto anziché t-shirt blu e megafono.
LO SPIRITO
Nei giorni successivi Sartori era tornato regolarmente al lavoro, dal momento che l'autotrasporto non è mai rientrato tra le attività sospese per fronteggiare la pandemia. E forse proprio lavorando Paolone ha contratto il virus che lo ha tolto all'affetto delle migliaia di persone che lo conoscevano e che crudelmente, per le norme in vigore, non gli consentirà nemmeno di ricevere l'ultimo abbraccio da parte di chi non è suo parente ma gli vuole bene come se lo fosse. Tra i momenti più attesi dai tifosi gialloblù c'era il pranzo di inizio estate all'Oasi Campagnola di Mareno, nel quale a un certo punto scattava puntuale il karaoke, che Paolone conduceva da navigato showman. E proprio all'Oasi, due anni fa, rivelò agli amici: «Sto diventando un po' vecchietto, ma continuo ad assorbire la vita come una spugna».
IL CORDOGLIO
A condividere con Paolone quel karaoke c'era anche il patron dell'Imoco, Maurizio Maschio. «Ciao Paolone, sei e resterai nei nostri cuori - scrive Maschio - Ti ho sempre orgogliosamente apprezzato come una grande persona che ha contribuito attivamente e con generosità al successo della nostra famiglia. La tua bontà, la tua passione, la tua onestà rimangono per sempre un esempio. Sono frastornato perché sei unico e conserverò gelosamente i messaggi di stima, sostegno e fiducia che ci scambiavamo. Non mancavi mai e mi ricordo (bene!) i grandi sacrifici che affrontavi, ma ciò che ti fa onore e che ci hai insegnato è che la passione e il tifo per la nostra squadra si fondono con il rispetto e apprezzamento dei nostri avversari. Grande Paolone, grande uomo! Ricordo un aneddoto di quando sei diventato campione del mondo: eri li dall'altra parte della tribuna in semifinale sul 14 a 10 al quinto set per gli avversari, mi sono girato verso Piero, mio figlio e mia figlia e ho detto a voce alta Adesso vinciamo. Ho visto i loro volti pallidi (e ce n'era ragione), ho alzato lo sguardo e ti ho visto da lontano con il tuo inseparabile megafono urlare Forza Imoco come se non ci fosse un domani. Com'è finita quella partita ce lo ricordiamo tutti, e anche della festa dopo la vittoria finale. Grazie di tutto. Un caro saluto amico mio». Al mondiale vinto in Cina il suo tifo sfrenato gli valse numerose inquadrature in tv, e quando compariva insieme agli altri supporter ecco che l'ovazione di chi tifava Imoco da casa era garantita. A tutti, ora, piace immaginare Paolone di nuovo al volante di un mezzo, impegnato nel suo viaggio più lungo.
Luca Anzanello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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