IL CASO
UDINE Le associazioni udinesi impegnate sul fronte dell'accoglienza,

Mercoledì 13 Febbraio 2019
IL CASO UDINE Le associazioni udinesi impegnate sul fronte dell'accoglienza,
IL CASO
UDINE Le associazioni udinesi impegnate sul fronte dell'accoglienza, Caritas, Mosaico e Codess Fvg, contro il decreto sicurezza del ministro Salvini, con un ricorso apripista contro il bando tipo stabilito dalle nuove direttive, che prevede un prezzo a base d'asta di 21,35 euro pro capite al giorno per ogni profugo. Nel mirino, in prima battuta, il bando di gara della Prefettura di Udine pubblicato il 22 gennaio per dare ospitalità a 1.100 richiedenti asilo sul territorio della provincia, in singole abitazioni con una capacità massima di 50 posti ciascuna. Ma, visto che quell'atto è figlio diretto del documento-madre salviniano, il Centro Caritas di Udine, la cooperativa sociale Codess Fvg e il consorzio Il Mosaico, fra gli assegnatari uscenti del vecchio bando, hanno impugnato al Tar del Lazio anche il decreto del 20 novembre, che fissa il nuovo schema di capitolato di appalto dei servizi di accoglienza.
AL TAR
Il primo round, per così dire, si è chiuso con una fumata nera, visto che il Tar del Lazio ha respinto l'istanza di misure cautelari monocratiche, ritenendo che «gli atti impugnati sono atti di carattere generale, come tali inidonei a determinare una situazione di estrema urgenza e gravità» richiesta per la concessione della misura. Ma la domanda nasceva più che altro dalla necessità di far calendarizzare il caso in tempi brevi per la discussione di merito. Perché è lì che si gioca la partita vera. L'udienza collegiale è stata fissata in camera di consiglio il 26 febbraio. La richiesta di un provvedimento monocratico, ammette il legale Roberto Paviotti, che con Fabrizio Paviotti assiste i ricorrenti, «era l'unica strada per ottenere che l'udienza fosse fissata al più presto. Speravo la fissassero prima del 25 gennaio, quando scade il termine del bando». Invece, cadrà il giorno dopo. Come spiega ancora il legale, «i miei assistiti sono alcuni dei gestori uscenti dell'accoglienza diffusa in singole unità abitative. La precedente gara, l'avevano fatta con una base d'asta di circa 34 euro pro capite pro die. Invece, stavolta, la quota è stata abbassata a circa 21 euro (21,35 euro per il servizio di gestione dei centri di accoglienza con fornitura del kit, comprensivo di 2,50 euro di pocket money e di una scheda telefonica da 5 euro non soggetti a ribasso ndr). Non viene premiata la qualità ma la quantità. Per questo, i miei assistiti hanno deciso di impugnare il bando della prefettura di Udine. Ma, siccome quel bando non era altro che la pedissequa ripetizione del bando tipo approvato con decreto ministeriale, era inevitabile impugnarli entrambi al Tar del Lazio, perché si tratta di materia di competenza nazionale». Fra le contestazioni dei ricorrenti, il fatto che «nel portare l'importo pro capite pro die a 21,35 euro - sostiene Paviotti - non hanno considerato, per esempio, gli oneri della sicurezza».
IL CONSORZIO
Il presidente del consorzio cooperativo Il Mosaico Mauro Perissini chiarisce che «il ricorso si è incentrato su un aspetto su cui il Tar potesse esprimersi, al di là della valutazione complessiva che si può dare del decreto sicurezzaa. Il Tar è chiamato ad esprimersi sulla congruità della base d'asta che quel decreto fissa a 21,35 euro nel bando tipo. Abbiamo contestato il fatto che, nel calcolo, mancano alcune voci che sono essenziali, fra cui gli oneri della sicurezza, i costi generali, l'utile d'impresa. Una serie di sentenze dice che queste voci devono essere previste», spiega il presidente della cooperativa che oggi accoglie migranti in più alloggi per un totale di «49 posti, da Tricesimo a Muzzana e Fiumicello». Le associazioni udinesi hanno confezionato un ricorso apripista contro la corazzata del decreto sicurezza? «Sì, siamo i primi a contestare il bando tipo», sostiene Perissini. «Certo, se vincessimo, apriremmo una falla a livello nazionale. La contestazione della base d'asta potrebbe risolversi in un ricalcolo che riguarderebbe tutta Italia. Un'impresa titanica», prosegue. Davide contro Golia. «Ma qualche volta - sostiene Perissini - succede che Davide vinca ancora». Ma l'udienza è il giorno dopo la scadenza della gara. Che farà? «Stiamo valutando se presentare un'offerta». Nessun commento invece da Franco Fullin (Codess Fvg): «Aspettiamo l'esito del ricorso a fine mese».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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