I RETROSCENA
VENEZIA La penetrazione è massiccia. Ma è anche coordinata?

Giovedì 7 Gennaio 2021
I RETROSCENA VENEZIA La penetrazione è massiccia. Ma è anche coordinata?
I RETROSCENA
VENEZIA La penetrazione è massiccia. Ma è anche coordinata? La questione non è di poco conto perché la penetrazione dei cinesi a Venezia, se fino a qualche anno fa pareva rispondere ad un criterio al massimo familistico una famiglia più o meno allargata che si indebita per dare un futuro ai figli in Italia - adesso invece vien da pensare che ci sia ben altro. E cioè che ci sia una centrale operativa che coordina l'ingresso nell'economia cittadina. Stravolgendola, di fatto, dal momento che il rispetto per le regole italiane, dal pagamento delle tasse e delle imposte ai contributi Inps per i dipendenti, è nullo. Basti per tutti il dato dell'evasione. Dal punto di vista erariale al 31 gennaio 2019 ha rilevato la Guardia di Finanza su 10.214 codici fiscali di imprenditori cinesi, iscritti a ruolo per oltre 900 milioni di euro, sono stati versati solo 33 milioni di euro, mentre risultano trasferiti all'estero quasi 570 milioni di euro. Ma se ci sono cinesi in Italia e a Venezia che non rispettano le regole, è altrettanto vero che sono impermeabili a qualsiasi controllo. La vita di una azienda infatti non supera i tre anni e la sua fine coincide con l'arrivo dei Finanzieri. Al primo controllo e alla prima contestazione, infatti, il cinese titolare della partita Iva sparisce nel nulla e dopo un po' al suo posto ne appare un altro che si comporta esattamente allo stesso modo. Ecco perché pare proprio una strategia. E tutt'altro che improvvisata.
ESERCIZI COMMERCIALI
Ancora: se si facesse una piantina degli esercizi commerciali gestiti dai cinesi a Venezia, vedremmo che le 312 attività registrate in centro storico contro le 504 di Mestre sono concentrate soprattutto in certe zone, come se ad un certo punto qualcuno avesse deciso di battere al tappeto la zona dei giardini della Biennale, ad esempio, andandosi a comperare tutti i bar della zona. E se mettessimo in sovraimpressione una cartina della città commerciale di dieci anni fa e una di adesso, vedremmo anche che dieci anni fa i cinesi erano presenti esclusivamente nelle zone periferiche e meno pregiate, mentre adesso sono dappertutto, ma si concentrano in particolare nelle zone pregiate di piazza San Marco e Rialto.
È per questo che fra gli addetti ai lavori si sta facendo strada l'ipotesi che dietro questa penetrazione ci sia una strategia. Anche perché gli intermediari si contano sulle dita di una mano. Ogni volta che ci si imbatte in un esercizio commerciale che passa di mano si arriva sempre ad un paio di nomi, sempre gli stessi. Vuol dire che, si tratti di bar o ristoranti, di B&B o di comitive di turisti, si arriva sempre ai quei 3 o 4 cinesi che governano tutte le transazioni. Infine c'è il problema dei problemi, che è rappresentato dalla provenienza dei capitali. Chiunque abbia venduto o affittato un esercizio commerciale ad un cinese potrebbe testimoniare che i cinesi pagano una parte consistente in contanti. Soldi che spesso arrivano dalla Cina - e quindi non tracciabili - e per importi ormai molto consistenti.
CENTRALE OPERATIVA
Ora, pensare che tante risorse possano sfuggire all'occhio vigile delle autorità cinesi è assolutamente impensabile e dunque verrebbe fatto di pensare che ci sia una centrale operativa in grado di coordinare l'attacco. Che non ha ancora toccato gli alberghi - se non in minima parte a Mestre mentre sta facendo man bassa di B&B, di affittacamere e di piccole pensioni, come se fosse in atto una penetrazione in sordina nel mercato degli alloggi, esattamente come è avvenuto per i bar e i ristoranti quando, anni fa, i cinesi sono partiti dai bar di periferia che stavano in piedi per miracolo per poi allargarsi ai bar e ai ristoranti del centro storico valga per tutti l'esempio della pizzeria cinese vicino al Bacino Orseolo che vale 20mila euro al mese di affitto. Ora, il punto nodale è che, a parte la Guardia di finanza, nessun altro ha messo in campo strumenti almeno per il monitoraggio di quel che succede. Non il Comune, non le associazioni di categoria. E intanto la penetrazione continua.(m.dian.)
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