GLI EFFETTI DELLA CRISI
PORDENONE Lucrezia Sciaudone ha 60 anni. Vive a Pordenone,

Martedì 16 Ottobre 2018
GLI EFFETTI DELLA CRISI
PORDENONE Lucrezia Sciaudone ha 60 anni. Vive a Pordenone, ma l'accento tradisce le sue chiare origini siciliane. Qualche anno fa, come molte altre persone della sua età, la crisi economica è uscita dai servizi dei telegiornali per infilarsi nella sua vita. Lavorava in fabbrica, faceva l'operaia, è stata licenziata. «Non c'era più spazio per me e per altri colleghi», le hanno detto. Due figlie in età universitaria da mantenere, una casa in affitto, la necessità di trovare una soluzione per evitare la strada, lo sfratto. «Ecco come sono diventata una badante», spiega oggi Lucrezia.
LA TENDENZA
Il suo nome compare sui principali siti internet dedicati alle offerte e alle domande di lavoro. «Signora Italiana con esperienza lavorativa come badante cerca lavoro: ottima cuoca cucina, pratica gestione delle medicine e dell'insulina», è il contenuto del messaggio. In realtà dietro c'è molto di più. È la testimonianza viva di un'inversione di tendenza: anche gli italiani, e nella maggior parte dei casi le italiane, sono disponibili a sacrificarsi per assistere gli anziani. Così si va rompendo il monopolio dell'Europa dell'est, storico bacino cuore dell'export di badanti per gli anziani. La storia di Lucrezia è una, ma non è unica. «A una certa età - racconta - nessuno mi avrebbe più assunta. Ero praticamente spacciata, non avrei mai trovato un altro lavoro. Avevo fatto anche la cameriera, ma a sessant'anni quale ristorante avrebbe mai puntato su di me? Così ho deciso di mettermi in proprio e di assistere gli anziani, e nell'ambiente ho conosciuto tante persone italiane nelle mie condizioni». La paga supera di poco i mille euro, le ore da passare nell'abitazione dell'anziato che si assiste sono tante (24 al giorno per sei giorni la settimana), è garantito il vitto. «Di lavoro ce n'è, le persone tendono a fidarsi a occhi chiusi quando a proporsi è una persona della loro stessa città», spiega Lucrezia. Garantisce di potersi spostare in tutta la provincia, ed è una prerogativa indispensabile se si vuole far concorrenza all'offerta di lavoro proveniente dai Paesi dell'ex blocco sovietico. Raccontare una storia non è sufficiente. Servono i numeri, e in questo senso il web aiuta. Basta sfogliare le pagine delle offerte di lavoro per accorgersi che trovare una badante italiana, anzi pordenonese, è più facile che mai. Ci sono almeno venti annunci certificati, sintomo di un mercato in netta crescita.
GLI ESPERTI
A Pordenone da circa quattro anni opera la Gallas Group, agenzia che mette in contatto badanti e famiglie. Dalla voce degli esperti del settore arriva la conferma della tendenza registrata. «È vero - spiega Lorenzo Gallas - abbiamo notato anche noi questo trend. Già da qualche tempo le persone di nazionalità italiana che si propongono come badanti sono in netto aumento. C'è anche qualche uomo, anche se si tratta di casi isolati. Il mercato delle badanti che garantiscono il domicilio con l'anziano 24 ore su 24 è ancora dominato dalle persone provenienti dall'estero, ma le italiane iniziano a farsi strada soprattutto nel campo dell'assistenza diurna. Si tratta di persone di mezza età, anche se abbiamo richieste anche da ventenni e trentenni senza un lavoro. Non ci sono solo disoccupate, ma anche badanti per vocazione. Si tratta di un lavoro difficile, non si può improvvisare». Ma se il lavoro non c'è, si è disposti a imparare in fretta.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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