LA CRISI
BERLINO Sono passate appena 24 ore dall'intesa su negoziati per una grande coalizione, che già la base socialdemocratica mugugna e si oppone a un nuovo governo con Angela Merkel. Il leader Spd Martin Schulz ha raggiunto in una maratona di 24 ore non stop con la cancelliera e Horst Seehofer (Csu) un accordo per una riedizione della Groko. Molti i punti non incassati ma molti anche quelli messi a segno nel documento di 28 pagine.
Troppo pochi per un'ampia fetta della base che già ieri, al primo congresso regionale a Wernigerode, in Sassonia-Anhalt (Est), per discutere l'accordo si è fatta sentire e ha votato di misura contro: 52 no e 51 sì. Il congresso straordinario SPD del 21 a Bonn dovrà votare sul documento. L'idea di un congresso ad hoc era stata annunciata all'ultimo congresso regolare, a dicembre a Berlino, da Schulz nell'intento di rabbonire la base. Se domenica 21 i circa 600 delegati voteranno per l'accordo e l'avvio di colloqui esplorativi con la Cdu-Csu, cominceranno subito dopo i negoziati per il nuovo governo di larghe intese. Dopodiché, ad accordo di governo raggiunto, l'ultima parola spetterà a tutti gli iscritti Spd (circa 400.000) chiamati a votare per lettera sì o no. Fino al congresso i vertici Spd, nel frattempo tutti favorevoli a trattative di governo, sono impegnati quindi in una difficilissima opera di persuasione della base. E il cammino è tutto in salita. Il risultato della Sassonia-Anhalt non è vincolante ma è altamente simbolico. La sinistra Spd e i giovani sono contro l'accordo e si sono organizzati in una campagna No-Gro-Ko per boicottare l'intesa. Stare al governo con la Merkel, dicono, significa perdere profilo e anche, di elezione in elezione, voti (a settembre la Spd ha segnato il suo record negativo col 20,5%). Capofila dei No-Gro-Ko è l'agguerrito e brillante capo degli Juso, l'organizzazione giovanile della Spd, Kevin Kühnert (28 anni), che con i suoi attacchi alla leadership è diventato ormai una star in Germania.
«Quelli che ci vengono presentati come successi non sono successi negoziali ma debiti pregressi dell'Unione verso la Spd», ha attaccato al congresso a Wernigerode. Intervenendo anche lui al congresso, Sigmar Gabriel, ex leader Spd e attuale ministro degli esteri e vicecancelliere nel governo Merkel in carica per gli affari correnti, si è detto per una riedizione della Groko: è stato raggiunto «un risultato molto buono» e nei negoziati si potrà strappare dell'altro, ha detto. Nel frattempo molti big Spd finora contrari a tornare al governo e convinti che passare all'opposizione sarebbe meglio per il partito, hanno cambiato idea. Al voto nella direzione Spd solo 6 esponenti, su 40 in tutto, hanno votato contro la Groko, ovvero il 15%.
Lavinia Bussotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA BERLINO Sono passate appena 24 ore dall'intesa su negoziati per una grande coalizione, che già la base socialdemocratica mugugna e si oppone a un nuovo governo con Angela Merkel. Il leader Spd Martin Schulz ha raggiunto in una maratona di 24 ore non stop con la cancelliera e Horst Seehofer (Csu) un accordo per una riedizione della Groko. Molti i punti non incassati ma molti anche quelli messi a segno nel documento di 28 pagine.
Troppo pochi per un'ampia fetta della base che già ieri, al primo congresso regionale a Wernigerode, in Sassonia-Anhalt (Est), per discutere l'accordo si è fatta sentire e ha votato di misura contro: 52 no e 51 sì. Il congresso straordinario SPD del 21 a Bonn dovrà votare sul documento. L'idea di un congresso ad hoc era stata annunciata all'ultimo congresso regolare, a dicembre a Berlino, da Schulz nell'intento di rabbonire la base. Se domenica 21 i circa 600 delegati voteranno per l'accordo e l'avvio di colloqui esplorativi con la Cdu-Csu, cominceranno subito dopo i negoziati per il nuovo governo di larghe intese. Dopodiché, ad accordo di governo raggiunto, l'ultima parola spetterà a tutti gli iscritti Spd (circa 400.000) chiamati a votare per lettera sì o no. Fino al congresso i vertici Spd, nel frattempo tutti favorevoli a trattative di governo, sono impegnati quindi in una difficilissima opera di persuasione della base. E il cammino è tutto in salita. Il risultato della Sassonia-Anhalt non è vincolante ma è altamente simbolico. La sinistra Spd e i giovani sono contro l'accordo e si sono organizzati in una campagna No-Gro-Ko per boicottare l'intesa. Stare al governo con la Merkel, dicono, significa perdere profilo e anche, di elezione in elezione, voti (a settembre la Spd ha segnato il suo record negativo col 20,5%). Capofila dei No-Gro-Ko è l'agguerrito e brillante capo degli Juso, l'organizzazione giovanile della Spd, Kevin Kühnert (28 anni), che con i suoi attacchi alla leadership è diventato ormai una star in Germania.
«Quelli che ci vengono presentati come successi non sono successi negoziali ma debiti pregressi dell'Unione verso la Spd», ha attaccato al congresso a Wernigerode. Intervenendo anche lui al congresso, Sigmar Gabriel, ex leader Spd e attuale ministro degli esteri e vicecancelliere nel governo Merkel in carica per gli affari correnti, si è detto per una riedizione della Groko: è stato raggiunto «un risultato molto buono» e nei negoziati si potrà strappare dell'altro, ha detto. Nel frattempo molti big Spd finora contrari a tornare al governo e convinti che passare all'opposizione sarebbe meglio per il partito, hanno cambiato idea. Al voto nella direzione Spd solo 6 esponenti, su 40 in tutto, hanno votato contro la Groko, ovvero il 15%.
Lavinia Bussotti
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