Germania, la base Spd non digerisce l'accordo con la Merkel

Domenica 14 Gennaio 2018
LA CRISI
BERLINO Sono passate appena 24 ore dall'intesa su negoziati per una grande coalizione, che già la base socialdemocratica mugugna e si oppone a un nuovo governo con Angela Merkel. Il leader Spd Martin Schulz ha raggiunto in una maratona di 24 ore non stop con la cancelliera e Horst Seehofer (Csu) un accordo per una riedizione della Groko. Molti i punti non incassati ma molti anche quelli messi a segno nel documento di 28 pagine.
Troppo pochi per un'ampia fetta della base che già ieri, al primo congresso regionale a Wernigerode, in Sassonia-Anhalt (Est), per discutere l'accordo si è fatta sentire e ha votato di misura contro: 52 no e 51 sì. Il congresso straordinario SPD del 21 a Bonn dovrà votare sul documento. L'idea di un congresso ad hoc era stata annunciata all'ultimo congresso regolare, a dicembre a Berlino, da Schulz nell'intento di rabbonire la base. Se domenica 21 i circa 600 delegati voteranno per l'accordo e l'avvio di colloqui esplorativi con la Cdu-Csu, cominceranno subito dopo i negoziati per il nuovo governo di larghe intese. Dopodiché, ad accordo di governo raggiunto, l'ultima parola spetterà a tutti gli iscritti Spd (circa 400.000) chiamati a votare per lettera sì o no. Fino al congresso i vertici Spd, nel frattempo tutti favorevoli a trattative di governo, sono impegnati quindi in una difficilissima opera di persuasione della base. E il cammino è tutto in salita. Il risultato della Sassonia-Anhalt non è vincolante ma è altamente simbolico. La sinistra Spd e i giovani sono contro l'accordo e si sono organizzati in una campagna No-Gro-Ko per boicottare l'intesa. Stare al governo con la Merkel, dicono, significa perdere profilo e anche, di elezione in elezione, voti (a settembre la Spd ha segnato il suo record negativo col 20,5%). Capofila dei No-Gro-Ko è l'agguerrito e brillante capo degli Juso, l'organizzazione giovanile della Spd, Kevin Kühnert (28 anni), che con i suoi attacchi alla leadership è diventato ormai una star in Germania.
«Quelli che ci vengono presentati come successi non sono successi negoziali ma debiti pregressi dell'Unione verso la Spd», ha attaccato al congresso a Wernigerode. Intervenendo anche lui al congresso, Sigmar Gabriel, ex leader Spd e attuale ministro degli esteri e vicecancelliere nel governo Merkel in carica per gli affari correnti, si è detto per una riedizione della Groko: è stato raggiunto «un risultato molto buono» e nei negoziati si potrà strappare dell'altro, ha detto. Nel frattempo molti big Spd finora contrari a tornare al governo e convinti che passare all'opposizione sarebbe meglio per il partito, hanno cambiato idea. Al voto nella direzione Spd solo 6 esponenti, su 40 in tutto, hanno votato contro la Groko, ovvero il 15%.
Lavinia Bussotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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