Baretta-Venturini Al Palaplip la sfida per il voto dei cattolici

Martedì 14 Luglio 2020
Baretta-Venturini Al Palaplip la sfida per il voto dei cattolici
IL CONFRONTO
MESTRE Di fatto è stato il primo confronto faccia a faccia tra un esponente dell'amministrazione Brugnaro, l'assessore Simone Venturini, e il candidato del centrosinistra, Pier Paolo Baretta. Un pacato confronto di opinioni, più che un dibattito al calor bianco tra le due fazioni che si contenderanno Ca' Farsetti il prossimo autunno. Un incontro, quello organizzato ieri pomeriggio dalle Acli veneziane al Palaplip di Mestre, che ha comunque aperto una campagna elettorale che si annuncia lunga.
I CATTOLICI E LA POLITICA
Nessun duello verbale acceso, ma un botta e risposta sul ruolo dei cattolici in politica e nel sociale, per confrontare due prospettive diverse di approccio al voto cattolico. Quello del Palaplip è stato anche il primo dibattito pubblico post coronavirus a cui hanno preso parte il sottosegretario all'Economia e l'assessore alla coesione sociale del Comune di Venezia, per il quale tra parentesi di prefigura una candidatura con la lista di Luca Zaia alle elezioni regionali. E pensare che tra i due nei giorni scorsi, proprio sulle pagine de Il Gazzettino, erano intercorsi scambi abbastanza vivaci sul ruolo del Governo per Venezia e sui fondi stanziati per la città. Ieri l'occasione per vedere seduti allo stesso tavolo i due politici veneziani, entrambi cattolici ma militanti su sponde politiche opposte, si è presentata durante la presentazione del libro Più Giusto- cattolici e nuove questioni sociali ( edizioni Scholè scritto dal presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini, la prima uscita pubblica delle Acli veneziane dopo la pandemia da Covid 19. «Noi non abbiamo più un partito di cattolici e non ci sono più le condizioni per un'unità dei cattolici in politica ha spiegato Roberto Rossini presidente delle Acli nazionali ma questo non significa che non abbiamo un obiettivo a cominciare dalla giustizia sociale ed esiste un pensiero dei cattolici rispetto alla politica che è rappresentato dalla Dottrina Sociale della Chiesa ma capisco che le sue declinazioni possano essere differenti. Per questo noi riteniamo di essere autonomi dai partiti ma sui singoli temi ci siamo sempre schierati». Il volume del presidente Rossini è una riflessione sulla giustizia sociale e sul dovere dei cattolici di operare per ridurre le povertà .
I TEMI
«Ora serve un recupero del tema del progresso che è carico di un'idea dinamica dei diritti sociali - ha sottolineato Pier Paolo Baretta perché tra le cose che ci ha lasciato il coronavirus c'è l'impoverimento generale della popolazione ed un abbassamento del livello di reddito conseguente anche ad una crisi del sistema economico ed industriale. Questo ci dimostra che oggi più che mai serve un ruolo dello Stato , a cominciare dalla sanità che, dove è prevalentemente pubblica, ha saputo affrontare meglio la pandemia da Covid 19 che ha cambiato la composizione sociale della povertà e che ha visto includere pezzi di ceto medio che vivono in città e che sono precipitati nell'indigenza. Penso che serva una nuova alleanza contro la povertà, che è l'unico tavolo che raccoglie attorno ad un'unica piattaforma tutti i soggetti che si occupano di questioni sociali, perché nessuno si salva da solo». La richiesta ai cattolici impegnati in politica contenuta nelle pagine scritte da Roberto Rossini è quella di farsi carico del compito di ricostruire la comunità . «Il rischio maggiore che vedo è la perdita della speranza da parte di molti strati della popolazione , soprattutto da parte delle giovani generazioni che sono assenti dall'attuale agenda politica - ha osservato Simone Venturini - ma dobbiamo occuparcene cambiando il modo di intendere l'intervento dello Stato e superando vecchie categorie novecentesche o addirittura ottocentesche e prendendo atto che le risposte da dare passano per la formazione ed il lavoro che si crea grazie all'impresa. Nelle nostre città ci sono dei quartieri in cui si è trasmessa l'idea che le persone che ci vivono vadano sempre assistite economicamente dallo Stato invece che aiutate a trovare un lavoro dignitoso e pagato il giusto».
Paolo Guidone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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