Aperta un'inchiesta, disposta l'autopsia

Sabato 18 Febbraio 2017
Aperta un'inchiesta, disposta l'autopsia
Era mezzanotte. Il trentasettenne era immerso fino alla vita nelle acque torbide del Tergola a Pionca di Vigonza. Aveva il volto tutto insanguinato e urlava. Chiamava a gran voce Valter. Chi è Valter? Un amico che doveva aiutarlo, oppure l'uomo che l'ha sfigurato e poi gettato nel canale?
Matteo Venturini, residente a Mirano, in via Della Fantasia 15, persona conosciuta dalle forze dell'ordine, è stato soccorso da un abitante della zona che ha udito le sue urla. Ma è morto due ore dopo in ospedale senza riprendere conoscenza.
La tragedia accaduta ieri notte in via Murano a Pionca è un giallo. Il trentasettenne non sarebbe arrivato a Pionca da solo. Non è stata trovata neanche una bicicletta. E il sangue sul volto usciva da alcune ferite, soprattutto da un taglio sopra l'occhio sinistro. Ma su un orecchio ci sono anche dei segni orribili. Potrebbe trattarsi di morsi di nutrie.
Quante ore è rimasto nel Tergola il giovane di Mirano? Ieri mattina gli investigatori facevano anche l' ipotesi del suicidio. Ma il pubblico ministero Roberto D'Angelo ha aperto un'inchiesta e questa mattina darà l'incarico per l'autopsia.
Matteo Venturini era un giovane con precedenti penali sulle spalle. Nel suo passato ci sono problemi per furti, minacce e altri reati contro il patrimonio. Ultimamente viveva in un campo nomadi con una donna.
Mancavano pochi minuti a mezzanotte quando alcuni abitanti di via Murano a Pionca hanno sentito le grida dell'uomo. Un quarantenne del luogo è rincasato a quell'ora in auto con la sua compagna. E in strada ha trovato una ragazza spaventata dalle urla che arrivavano dal Tergola. Si, le grida erano lontane soltanto una cinquantina di metri. È stato dato l'allarme e il quarantenne è corso sull'argine del canale.
Davanti aveva il trentasettenne con l'acqua fino alla vita e il volto sfigurato e insanguinato. Era vivo e probabilmente chiedeva aiuto, poi con un filo di voce. In via Murano a Pionca stavano arrivando il 118, i carabinieri e i vigili del fuoco. Ma il quarantenne era sulla riva con il ferito che ormai stava perdendo conoscenza.
È stata questione di attimi. Poi il trentasettenne ha chinato il capo e si è immerso completamente nelle acque torbide del canale.
È stato il quarantenne a buttarsi nel Tergola e con l'aiuto dei carabinieri ha portato in salvo il giovane veneziano. I primi soccorsi sono avvenuti sull'argine. I sanitari del Suem hanno cercato di rianimare il poveretto, che ancora respirava. E Matteo Venturini ha vissuto altre due ore nel Centro di rianimazione del Policlinico. Poi è spirato senza riprendere conoscenza.
È un giallo. Con un protagonista pieno di problemi, compreso l'alcol. Ma cosa faceva Venturini a mezzanotte nelle acque del Tergola? E quali sono le cause della morte? Probabilmente non è stato ucciso dai tagli che aveva sul volto, né dai presunti morsi delle nutrie che popolano il canale di Pionca.
Le cause del decesso. È la prima cosa che vuole sapere il pubblico ministero D'Angelo e lo chiederà già questa mattina al medico legale che eseguirà l'esame autoptico. Poi c'è la natura dei tagli e delle ferite.
Il giallo comprende anche il mistero della presenza del trentasettenne di Mirano di notte nel canale Tergola. Qualcuno potrebbe averlo portato ubriaco a Pionca. Poi potrebbe essere stato picchiato e sfigurato, e gettato nelle acque del canale.
I presunti morsi delle nutrie indicano che il giovane era in acqua da un bel pezzo. Le indagini le stanno conducendo i carabinieri di Vigonza, che per primi ieri notte sono arrivati in via Murano. Hanno interrogato dei nomadi Mirano, dove il trentasettenne, senza fissa dimora, viveva con una nomade. Ma il magistrato e gli investigatori attendono l'esito dell'autopsia.

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