«Stupito che siano gli adulti a volere giustizia da soli»

Mercoledì 28 Aprile 2021
Prima la vita o gli averi?
«Una vita quando è spenta non si recupera, ma bisogna tenere conto che l'applicazione della legittima difesa è nelle mani dei giudici, che se non si dimostrano equilibrati, se non riescono a cogliere la particolarità del caso a cui si riferiscono, decidono male: poi non ci si può meravigliare che ci siano delle reazioni forcaiole». Mario Bertolissi, da costituzionalista è sorpreso del risultato di questo sondaggio? «È interessante la scomposizione per età: i più favorevoli al diritto di difendersi anche usando delle armi, sia uomini (78%) sia donne (75%), hanno un' eta tra i 35 e i 44 anni, sono relativamente giovani. Ci si aspetterebbe che per loro ricorrere ai reati non sia la soluzione migliore, invece vogliono utilizzare con più rigore la difesa della proprietà».
Che cosa prevede la legge?
«Per poter perseguire qualcuno ci deve essere una legge che prevede una particolare condotta delittuosa. L'articolo 52 del Codice Penale parla di difesa legittima: una disposizione presente ancora nel testo originale del periodo fascista: in questa versione c'era già il principio per cui uno può difendesi legittimamente quando deve proteggere un diritto proprio o altrui contro il pericolo, e c'era scritto che la difesa deve essere proporzionata all'offesa. Il criterio base è la proporzionalità tra azione e reazione».
Dove sta il problema?
«La proporzionalità serve al giudice per non promuovere l'azione penale, e se lo fa per poi scagionare l'incolpato già nell'attività preliminare senza rinviarlo a giudizio, incrementa un numero di casi che vengono risolti dopo l'avvio delle indagini. Nelle cronache ci sono tanti episodi di violenza inaudita, in cui i giudici hanno difeso gli assalitori. Il paradosso è la dichiarazione dei familiari di un ladro ucciso da un benzinaio dopo l'ennesima rapina, che vogliono giustizia».
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