«Autonomia più difficile» Ma i veneti la vogliono

Mercoledì 25 Settembre 2019
IL SONDAGGIO
Autonomia più difficile, secondo i veneti: l'ottimismo che li caratterizzava al momento dell'insediamento del Governo Conte I sembra essere svanito con il Conte II. Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nordestt, l'81% dei veneti intervistati pensa che con il nuovo esecutivo sarà più difficile avere l'autonomia, mentre è una netta minoranza (12%) a vedere una strada più in discesa. Quindici mesi fa, la prospettiva era rovesciata: il 62% immaginava una via più semplice, mentre i pessimisti erano il 27%.
A non essere cambiato è il sostegno dell'opinione pubblica all'istanza autonomista suggellata dai risultati del Referendum consultivo del 22 ottobre 2017. Il favore è sempre molto ampio: riguarda tre veneti su quattro (75%), ed è stabile rispetto al valore osservato nel marzo scorso. Interessante, inoltre, è che il sostegno verso la richiesta di autonomia della regione sia politicamente trasversale e riguardi la maggioranza di tutti gli elettorati. L'adesione, infatti, è pressoché totale tra i sostenitori di Lega (92%) e FdI (99%), si colloca intorno alla media per quelli di Forza Italia (77%), raccoglie il 61% degli elettori del M5s e il 53% di quelli del Pd.
SE NON ARRIVA
Ma se il Governo non concedesse l'autonomia al Veneto, cosa bisognerebbe fare? La maggioranza relativa degli intervistati (45%, in linea con il valore del marzo scorso) chiedere di insistere sulla via istituzionale e di rilanciarla in Parlamento, ma cresce (22%, +5 punti percentuali rispetto sei mesi fa) la quota di chi pensa che il Veneto dovrebbe imporla attraverso forti azioni di protesta sociale e politica. L'ipotesi più estrema, quella indipendentista, perde terreno, scendendo dal 13% al 7%, mentre non cambia (19%) la componente disposta ad arrendersi senza fare nulla. Gli elettori di Forza Italia non si discostano dai valori medi appena visti, mentre quelli di FdI si dividono tra chi insiste per la via parlamentare (49%) e chi privilegia le azioni di protesta (42%). Gli elettori della Lega, invece, oltre a rilanciare la questione alla Camera e al Senato (40%), pensano ad azioni di protesta (35%), ma una quota non trascurabile accarezza l'ipotesi indipendentista (16%). Vediamo, infine, gli orientamenti dei sostenitori di Pd e M5s, i principali azionisti del Governo giallorosso. La maggioranza di chi voterebbe per il partito di Zingaretti pensa sia meglio insistere sulla via parlamentare (51%), ma una componente importante (32%) è tentata di gettare la spugna, mentre gli elettori della formazione guidata da Di Maio si dividono tra chi sarebbe disponibile a lasciar cadere la questione e non fare nulla (44%) e chi insiste affinché si continui a sostenere l'autonomia in Parlamento (41%).
Lunedì, a Palazzo Balbi, si è tenuto il primo incontro tra il neo-ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il Governatore Luca Zaia, concluso con la consegna della bozza d'intesa predisposta dal Veneto. La risposta del Governo arriverà tra 40 giorni, ma toni e modi del confronto fanno pensare che la partita sarà ancora lunga e complessa.
Natascia Porcellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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