Slavine e passi chiusi Bellunese paralizzato

Martedì 29 Dicembre 2020
L'EMERGENZA
BELLUNO Slavine a ripetizione, strade chiuse, black out, paesi isolati e mezzo metro di neve quasi ovunque. Il triste copione dell'emergenza maltempo si è ripetuto ieri mattina nel Bellunese, a soli 20 giorni di distanza dall'evento che mise in ginocchio la provincia causando milioni di danni e centinaia di frane. Anche ieri ci sono stati tanti danni, ma fortunatamente nessun ferito o persona coinvolta. L'ennesimo miracolo se si pensa che sono diverse le autovetture finite sotto delle slavine. E Val di Zoldo è sempre più isolata: chiusa per la frana del 5 dicembre la sp 251, chiuso ieri passo Cibiana, aperti i passi Staulanza e Duran. Ma per i mezzi di soccorso, con la neve, quella via alternativa sarebbe stata un'odissea: così il sindaco ha scortato l'ambulanza sulla provinciale chiusa. Proprio il problema delle emergenze sanitarie e dei mezzi di soccorso ieri si è fatto sentire più del solito: con le decine di corse per l'emergenza Covid che hanno richiesto il quadruplo del tempo. E nemmeno l'ordinanza firmata per tempo dal prefetto Adriana Cogode, che vietava sulle strade della provincia la circolazione dei veicoli commerciali con massa superiore a 7,5 tonnellate ha evitato i disagi: decine i mezzi pesanti finiti di traverso sulle strade con conseguente superlavoro per i vigili del fuoco che hanno gestito oltre una settantina di interventi. Anche Veneto Strade ha dispiegato un esercito di 250 uomini e 150 mezzi. Ma il caso del Bellunese non è unico: Valtellina e Valchiavenna sono state investite da fitte nevicate anche sul fondovalle, con diversi passi alpini chiusi o percorribili unicamente con catene.
VIABILITÀ
Al momento restano chiuse diverse strade comunali, i passi dolomitici Valparola, Falzergo, Fedaia, Giau, Pordoi e Cimabanche. Per il forte vento Veneto Strade ha disposto la chiusura della SP 49 che da Misurina scende a Carbonin, visto il pericolo valanghe. Pericolo con cui si è convissuto sulle strade: slavine sono scese sulle strade del passo Campolongo, Cimabanche e in Valvisdende, dove una vettura è finita sotto la neve. Illeso il conducente. Un'altra auto è rimasta intrappolata da una valanga sulla strada 48 delle Dolomiti, in località Al Forte comune di Livinallongo del Col di Lana: è stata prontamente liberata. Problemi anche sulla rete ferroviaria: sospesa dalle 12.50 di ieri la circolazione sulla linea Calalzo-Padova, tra Montebelluna e Feltre, dalle 13.15 problemi sulla linea di Ponte Alpi.
METEO
Dal centro Arpav di Teolo spiegano che in Valbelluna ieri sono caduti tra i 30 e 40 centimetri di neve fresca al suolo (30 a Belluno e 40 nel Feltrino). Nella parte alta della provincia si va dai 40 ai 60 centimetri. Resta marcato, previsto molto forte per oggi, il pericolo valanghe. Ma c'è un miglioramento meteo in vista. «Il più è comunque passato - spiega il previsore Maurizio Padoan di Teolo-: fino a domani ci saranno altre nevicate, ma si parla di 5-10 centimetri di neve fresca. Da giovedì tornerà il sole. Resta questa circolazione depressionaria, alimentata da aria fredda, quindi le temperature resteranno sotto la norma». Ben al di sotto della norma il record toccato ad Asiago (Vicenza), alla dolina di Campo Magro, sull'Altopiano: -41,8 gradi, misura rilevata dai tecnici dell'associazione Meteotriveneto.
DISAGI NELLA MARCA
Seri i disagi provocati anche nella Marca. La neve è caduta copiosa fin dalle 4, imbiancando il capoluogo e in particolare il Vittoriese, Conegliano, la Pedemontana e la Castellana. Numerosi interventi delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco per incidenti e uscite di strada, tutti senza feriti gravi. A Vidor bloccate per oltre due ore le strade in prossimità del ponte sul Piave. Interventi dei pompieri ai Covid Point per rimuovere la neve dai tendoni e lunghe attese alla Zoppas Arena di Conegliano. Disagi e rallentamenti anche alla circolazione ferroviaria e polemiche per l'attivazione del piano neve dai vari Comuni. In tarda mattinata con l'arrivo della pioggia la situazione è andata normalizzandosi.
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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