Profughi, polveriera Volpago Lega e prefettura ai ferri corti

Martedì 13 Dicembre 2016
Profughi, polveriera Volpago Lega e prefettura ai ferri corti
«Nessuna vendetta o punizione, ma semplice casualità. In Veneto ci sono tante strutture militari abbandonate ed è quindi logico che vengano utilizzate in caso d'emergenza. Ma tutto con trasparenza: il sindaco di Volpago è stato avvisato tre settimane fa della possibilità che l'ex polveriera servisse per l'accoglienza. Al momento però non è stato fatto niente, siamo ancora in fase di bando. E non andremo a monopolizzare il Montello: dell'ex base, ampia circa 100mila metri quadrati, verrà utilizzata solo una piccola parte, quella dei depositi».
La Prefettura di Treviso risponde così alle polemiche, tentando di domare la rivolta dei residenti nell'area del Montello, in allarme dopo la pubblicazione di un bando di gestione per l'ex deposito munizione dell'Esercito di Volpago, dove ospitare 98 richiedenti asilo (cifra aumentabile del 20% in caso di necessità). E risponde anche a chi definisce la scelta di aprire un terzo centro d'accoglienza nella Marca, dopo le ex caserme di Casier e Oderzo, una vendetta del Governo nei confronti di una provincia restia nell'aprirsi all'accoglienza diffusa.
Dalla Prefettura citano numeri: i comuni dell'area del Montello, in base alla ripartizione dei richiedenti asilo fatta tenendo conto della proporzione con i residenti nel territorio, dovrebbero ospitare 200 persone. Cento la sola Montebelluna. Oggi invece ce ne sono solo 13, a Giavera. Per il resto la Prefettura ha collezionato una serie di no frustrante. «In una situazione del genere dobbiamo prendere in considerazione i beni demaniali. E' una scelta obbligata perché non vogliamo nel modo più assoluto confiscare alcun tipo di proprietà altrui».
Il sindaco di Volpago Paolo Guizzo ha già ribadito il suo no all'uso dell'ex polveriera e oggi verrà ricevuto dal prefetto. Giovedì ci sarà un'assemblea pubblica sull'argomento. Da Montebelluna il sindaco Marzio Favero ribadisce la sua contrarietà all'accoglienza: «Faccio fatica a commuovermi per i problemi dello Stato, del resto lo Stato non si commuove per i nostri problemi. Solo Montebelluna dà alle casse statali 200 milioni di euro all'anno in Iva e Irpef. Quattro anni fa ne tornavano indietro quattro milioni e mezzo. Oggi 250mila euro e rischiano di ridursi pure quelli». Il segretario regionale della Lega Gianantonio Da Re annuncia che il Carroccio è pronto a usare «tutti i mezzi pacifici per bloccare questa ipotesi scellerata»: «E' uno scandalo, i Comuni non possono farsi carico di un'emergenza che ben tre Governi non eletti prima di questo non hanno saputo affrontare». «Pieno sostegno alle amministrazioni comunali che si battono contro la riapertura della polveriera del Montello» anche da Nicola Finco, capogruppo della Lega in Consiglio regionale: «Il prefetto evidentemente non si rende conto che c'è un'altra polveriera pronta ad esplodere: è quella sociale, con centinaia di cittadini esasperati da questa folle gestione dei migranti. Alfano lascia in eredità un'altra bomba pronta a deflagrare».
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