Pedemontana, nuovo ricorso al Tar: attivisti contrari alla variante di Malo

Sabato 26 Gennaio 2019
L'INFRASTRUTTURA
VENEZIA Fra un mese potrà essere aperto il primo tratto della Pedemontana, ma nel frattempo l'opera dovrà fronteggiare un nuovo ricorso. Gli attivisti che fanno riferimento al Covepa si sono rivolti al Tar del Lazio per chiedere l'annullamento del decreto del ministero dell'Ambiente e del parere della commissione Via, che avevano autorizzato la variazione del progetto attorno alla galleria di Malo, finita sotto sequestro nell'aprile del 2016 in conseguenza di un tragico infortunio sul lavoro. L'udienza per la sospensiva è fissata per mercoledì 30 gennaio.
L'IMPUGNAZIONE
Gli oppositori dell'opera hanno impugnato il provvedimento ministeriale con cui, sulla base del parere tecnico emesso il 12 ottobre, lo scorso 5 novembre il direttore generale Giuseppe Lo Presti aveva dato il via libera al progetto prospettato dal consorzio Sis alla Regione «per poter recuperare parte del tempo perduto». Dopo un confronto con i ministeri delle Infrastrutture e dei Beni Culturali, infatti, era stata definita «variante non sostanziale» (e dunque non destinata ad essere approvata dal Cipe) la proposta di organizzare diversamente il cantiere, realizzando lo scavo su più fronti e prevedendo l'utilizzo della galleria d'emergenza per il trasporto del materiale di risulta. Una soluzione però sgradita ai residenti.
LA RICHIESTA
Nel frattempo la nuova tragedia che ha interessato la Pedemontana, con la morte giovedì di un operaio a Mason, porta la Cgil a rilanciare il tema della sicurezza: «Chiediamo che la Regione ci convochi nei tempi più rapidi per fare il punto della situazione, a partire dall'assunzione dei nuovi ispettori degli Spisal su cui si era impegnata». (a.pe.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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