Niente soldi a chi nega le foibe Anpi contro Regione: «Censura»

Martedì 2 Aprile 2019
Niente soldi a chi nega le foibe Anpi contro Regione: «Censura»
LA POLEMICA
TRIESTE «La mozione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia di accusa all'Anpi e all'Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea di riduzionismo o addirittura negazionismo sul dramma delle foibe e dell'esodo, rappresenta una inaccettabile censura perché nega libertà e legittimità alla ricerca storica in base ad un pregiudizio di ordine politico e ideologico». Duro attacco dalla segreteria dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) all'Assemblea legislativa friulana che ha approvato all'unanimità la mozione (primo firmatario Piero Camber di Forza Italia, ma sottoscritta anche da Fratelli d'Italia e dalla Lega) che impegna la Giunta guidata da Massimiliano Fedriga «a sospendere ogni contributo finanziario, patrocinio o concessione a beneficio di soggetti pubblici e privati che, direttamente o indirettamente, concorrono con qualunque mezzo a negare o ridurre il dramma delle Foibe e dell'Esodo e la loro valenza politica». Secondo l'Anpi nazionale «è gravemente faziosa, un atto di irresponsabilità perché, strumentalizzando il terribile dramma delle foibe, fomenta un clima di odio e di rivincita e riapre tensioni del passato con i Paesi confinanti, in particolare Slovenia e Croazia». E ancora «distorce e falsifica la legge che punisce l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi». Dunque un ammonimento: «L'Anpi non si farà certo intimidire da questi grotteschi tentativi di sanzionare chi da settant'anni custodisce la memoria della Resistenza e difende la Costituzione e nello stesso tempo denuncia il disegno oscurantista e autoritario che sta prendendo piede nel nostro Paese e di cui questa mozione è una prova gravissima e lampante».
IL CORDINATORE LOCALE
Il coordinatore regionale dell'Anpi Dino Spanghero aggiunge: «Abbiamo ispirato noi la presa di posizione nazionale proprio perché avesse un respiro più ampio di quello territoriale: le affermazioni nella mozione sono inaccettabili. L'Anpi Fvg è stato uno dei primi enti a pubblicare storicamente notizie sulle foibe, non ci siamo mai tirati indietro e mai lo faremo». Dunque aggiunge: «Viene messo in dubbio il risultato del vademecum per il Giorno del Ricordo che è un documento storico, scritto da docenti universitari che non possono essere tacciati di essere filo-Anpi conclude Spanghero Respingiamo al mittente qualsiasi accusa». A fargli eco è Fabio Vallon, presidente del comitato provinciale di Trieste: «Attaccano la ricerca storica con chiusura e censura, ci dimostrino perché saremmo dei negazionisti».
LA REPLICA
Pronta la replica del consigliere regionale triestino Piero Camber: «È stato il presidente Mattarella, riferendosi a Foibe ed Esodo, a parlare di tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica che non è stata una ritorsione eccessiva contro i torti del fascismo come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato ad insinuare ma pulizia etnica». Dunque conclude: «A chi, da sempre schierato, ha elaborato un Vademecum per negare che le Foibe sono state un genocidio, il Consiglio unanime ha ritenuto che vadano tagliati i fondi regionali».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci