Influenza, a Pordenone stop chirurgia: servono posti letto

Sabato 13 Gennaio 2018
SALUTE
VENEZIA Veneto e Friuli Venezia-Giulia, con la compagnia della provincia di Bolzano, si stanno ammalando di influenza meno dell'Italia: nella prima settimana di gennaio, i casi rilevati dal rapporto Influnet a Nordest sono stati circa 5 ogni mille assistiti contro un'incidenza nazionale di 13,24 casi ogni mille. Numeri leggermente diversi da quelli del rapporto della Direzione prevenzione della Regione, secondo cui le persone a letto sono state in Veneto 30.181 (6,15 casi ogni mille). C'è Trento in controtendenza: con oltre 19 casi ogni mille è il territorio d'Italia in assoluto con più ammalati. Quindi bisognerà attendere i dati di questa e delle prossime settimane, quando la sindrome invernale dovrebbe raggiungere la fase più acuta per capire se l'andamento dei primi giorni del 2018 seguirà quello più contenuto delle ultime stagioni oppure no.
Di sicuro nella settimana in corso gli ospedali segnalano che i virus sono più aggressivi. Vedi il caso Pordenone. Dove per lunedì 15 sono stati sospesi gli interventi chirurgici programmati nei tre ospedali della provincia (capoluogo, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo) per recuperare posti letto e garantire la gestione delle urgenze legate all'atteso aumento dei casi di influenza. L'eccezionale provvedimento - ha spiegato il direttore sanitario Giorgio Sclippa, è stato preso «solo per lunedì, perchè ci aspettiamo un boom di accessi nel fine settimana e non ce la siamo sentita di impegnare i posti letto per i pazienti programmati. Ci rendiamo conto del disagio - prosegue il manager - ma era necessario. Solo per fare un esempio in questi giorni abbiamo una media di 15 pazienti oltre la capacità del reparto di Pneumologia, che vengono ospitati in Chirurgia». E chi si vede l'intervento spostato? «Non finirà in coda alla lista - assicura Sclippa - la priorità verrà data in base all'urgenza».
Tornando ai dati 1-7 gennaio, i casi stimati in Italia sono stati 802mila, più o meno come nelle stagioni 2004-2005 e 2009-2010. Il rapporto evidenzia poi l'anomalia Nordest, pur precisando che «da alcune regioni (non si dice quali n.d.r.) un ristretto numero di medici e pediatri non ha al momento inviato i loro dati». Mentre in Veneto, fotografa la Direzione Prevenzione, si sono ammalate 30.181 persone. Due i morti, nelle Uls Pedemontana ed Euganea (30 invece i decessi in Italia da inizio epidemia). Tra le fasce d'età, la più colpita è sempre quella dei bimbi da zero a 4 anni con un tasso del 15 per mille (a livello nazionale è al 28,5 per mille), seguita da quella 5-14 anni con un tasso di 6,31 casi per mille (15,1 nazionale). I meno colpiti gli ultra 65enni (3,29 casi contro l'8,07).
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