Erostrato, l'indizio nel pacchetto di caramelle

Venerdì 23 Febbraio 2018
Erostrato, l'indizio nel pacchetto di caramelle
L'INCHIESTA
BELLUNO Erostrato è un cliente del Conad di Cesiomaggiore. È lì che comprò le caramelle gommose, successivamente infarcite di spilli, e gettate poi come avvertimento urbi e orbi nel cortile della scuola d'infanzia di Cergnai di Santa Giustina. Era il 22 gennaio scorso. Erostrato voleva che gli venisse eretta una statua, pena altre sorprese potenzialmente letali destinate ai bambini.
Ma anche i tre indagati ne avevano comprato un sacchetto uguale. Era il 27 dicembre 2017. Lo prova è arrivata dalla tessera fedeltà del supermercato intestata proprio alla famiglia del pensionato 72enne Nemesio Aquini, residente a Cesiomaggiore, che vede indagati anche il figlio Samuele, 31, e la moglie Fiorella Vescovo.
AL CONAD
L'accelerata alle indagini sul mitomane che da mesi imperversa tra Cesiomaggiore e Santa Giustina con minacce e incendi, è arrivata in queste ore sul tavolo della procura presso il tribunale di Belluno. Le caramelle di Erostrato appartenevano ad un lotto in vendita al Conad cesiolino. Sono le stesse acquistate dagli Aquini tre settimane prima?
IN BIBLIOTECA
Impossibile dirlo, ma è una di quelle coincidenze che pesano in quadro indiziario sempre più ricco... di coincidenze. Come ad esempio il fatto che Nemesio fece ricerche in biblioteca proprio su Erostrato. Oppure quella di aver voluto inizialmente parlare solo con il giornalista al quale il mitomane fece riferimento in un paio di missive.
Ma le carte nel mazzo degli inquirenti sembrano essere molte di più e una di queste, per ora top secret, sarebbe quella schiacciante.
Di certo la piega d'indagine si sta ammorbidendo sotto il profilo del possibile movente: non azioni di puro stampo criminale, ma sintomo di un bisogno di aiuto per uscire da uno stato di frustrante emarginazione fatta di difficoltà economiche e relazionali. Certo di mezzo, ci stanno le caramelle potenzialmente killer, ma questo altro non sarebbe stato che il salto di qualità per essere finalmente preso sul serio dopo mesi azioni sottovalutate.
Un quadro che sembra accostarsi molto al passato di Nemesio Aquini, impiegato delle Agenzie delle Dogane del Veneto grazie al quale vennero scoperti episodi di corruzione. Era il 1986. Da quel momento la sua vita cambiò. Divenne oggetto di mobbing e di continui trasferimenti, fino ad arrivare a Sedico nel 1998. Poi la quiescenza e la casa a Cesiomaggiore dove la famiglia vive piuttosto isolata.
IN PROCURA
Intanto ieri, la procura ha voluto sentire Samuele. Dopo giorni di interviste e dichiarazioni rilasciate ad un gran numero di media, soprattutto televisivi nazionali, gli inquirenti speravano in una collaborazione. Invece, il giovane, accompagnato dagli avvocati Luciano Perco e Stefano Zallot, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'audizione è durata circa mezz'ora, giusto il tempo da parte del sostituto procuratore Simone Marcon di prendere le generalità e di elencargli gli elementi a suo carico.
All'uscita del palazzo di giustizia, Samuele ha solo detto: «Non ho nulla da dire. Parlate con i miei avvocati».
E i suoi avvocati, assediati dai media, hanno parlato: «Basta, questo caso ha già sollevato fin troppo clamore. I processi si fanno in tribunale. Possiamo solo dire che al momento non ci sono elementi a nostro carico». Nel frattempo, Erostrato tace.
Lauredana Marsiglia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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