Bufera sul porto, Musolino: «Io scomodo perché corretto»

Martedì 7 Luglio 2020
LA POLEMICA
VENEZIA Si sente colpito, preso di mira. E non porge l'altra guancia. Pino Musolino, il presidente dell'Autorità portuale di Venezia di fatto sfiduciato dopo il no all'approvazione del bilancio consuntivo da parte dei rappresentanti del Comune di Venezia e della Regione, passa al contrattacco, annunciando di essere pronto a «fare un passaggio in Procura» dopo avere già messo in allerta la Corte dei Conti circa un possibile danno erariale conseguente al no. «Ho già segnalato tutto alla procura della Corte dei Conti di Roma e a quella del Veneto - ha detto Musolino in un'intervista al Messaggero Marittimo, quotidiano specializzato in shipping, portualità, logistica e autotrasporto -. Farò un passaggio anche per la procura della Repubblica, per vari motivi, perché non si possono fare pressioni indebite su funzionari pubblici per fare delle cose che non si possono fare. E poi andremo avanti con tutti gli elementi e gli strumenti che sono consentiti dall'ordinamento».
Ma le frasi più forti di Musolino sono rivolte a chi a suo dire ha voluto eliminarlo perché scomodo: «C'è un tipo di politica che dice: questo fa funzionare tutto, non fa consulenze, non dà in giro prebende, diminuisce di metà l'indebitamento, non ha neanche un richiamo alle virgole da parte dei revisori dei conti, è un grandissimo rompiscatole e va fatto fuori». «Io comunque - conclude il presidente - sono molto sereno. Il ministero ha giustamente inviato l'ispezione, anche su mia richiesta: voglio che venga fuori la verità documentale al 100%: noi in meno di 24 ore abbiamo inviato oltre 90 documenti, indice di un ente e di un'amministrazione che ha lavorato bene, altro che coda di paglia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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