Silvio Barucchello, socialista e stimato amministratore

Domenica 5 Agosto 2018
Il 7 agosto ricorrerà il 38° anniversario della scomparsa di Silvio Barucchello, socialista, confinato politico, partigiano e stimato amministratore del Capoluogo.
Barucchello fu confinato dai fascisti a soli 18 anni alle Isole Tremiti e a Bernalda (Mt) per propaganda contro il regime e la guerra di aggressione all'Eritrea e all'Abissinia. Subito dopo il settembre del 1943 partecipò in Jugoslavia, come ufficiale partigiano della Divisione Giuseppe Garibaldi, alla lotta di Liberazione. Fu segretario del Partito socialista italiano del Polesine dal 1948 al 1951 nonché direttore del giornale socialista La Lotta negli stessi anni. Risultò eletto consigliere comunale per tale partito a Rovigo nelle prime libere elezioni del dopoguerra nel 1946 e sedette sugli stessi banchi di Umberto Merlin. Nel 1951 lasciò il Psi per i dissidi tra la linea riformista e la massimalista del partito e dopo essere stato segretario della Federazione autonoma socialista Giacomo Matteotti nel 1956 aderì al Psdi. Dal 1956 al 1976 fu assessore comunale per questo partito, prima ai Lavori Pubblici e poi all'Urbanistica e il 4 novembre l 1964, inaugurò i Giardini delle Due Torri, di cui curò la progettazione e la realizzazione.
Portò, altresì, a compimento il primo Piano regolatore edilizio della città, contribuì allo sviluppo della Zona Industriale di Borsea e fece approvare dal Consiglio comunale il progetto della zona artigianale e commerciale verso Lendinara.
È necessario sottolineare che fu proprio Silvio Barucchello a raccogliere da tutti i Comuni e le Province italiane i fondi per la realizzazione del monumento a Giacomo Matteotti ed a essere nominato presidente della Commissione per la scelta del progetto dello stesso, sito ora di fronte ai giardini pubblici delle Due Torri. Per ricordarlo nel 2002 il Comune di Rovigo gli intitolò una via e successivamente nel 2010 anche una lapide presso i Giardini delle Due Torri, da egli fermamente voluti e portati a termine, come pure la scalinata entro la Torre Donà, che ora si intende riaprire al pubblico.
La sua figura, per chi volesse approfondirla, viene ricordata in un libro edito nell'anno 2003 che si può trovare in quasi tutte le biblioteche comunali del Polesine, alla Biblioteca dell'Accademia dei Concordi, ma soprattutto alla Biblioteca del Dipartimento di Storia dell'Università di Padova.
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