La Guerra in mappa

Sabato 31 Ottobre 2020
La Guerra in mappa
LA GUIDA
Piave, Grappa, Montello, Vittorio Veneto: la Marca è stata teatro di molti degli avvenimenti chiave della Grande guerra. Le testimonianze che li ricordano conservano tuttora un valore storico e civico, ma anche, perché no, un valore turistico. Gli appassionati intenzionati ad approfondire sul campo o chi compresi parecchi trevigiani voglia evitare che certi nomi restino solo sbiaditi ricordi scolastici, ora potrà meglio orientarsi grazie ad una nuova mappa della Grande guerra in terra trevigiana. Anzi, più che una semplice cartina, quella messa a punto dal coordinamento delle Intese programmatiche d'area Montello-Piave-Sile, Terre Alte della Marca Trevigiana, Castellana, Pedemontana del Grappa e dell'Asolano, Opitergina Mottense e Marca Trevigiana, è una vera e propria mini-guida, suddivisa in quattro itinerari tematici.
I PERCORSI
Ecco allora l'invito al viaggio tra i siti della Battaglia d'arresto, centrato sul Monte Grappa: dal Museo alla Caserma Milano a Cima Grappa, con i vicini Sacrario e Galleria Vittorio Emanuele III, attraverso le trincee del massiccio, Forcella Mostacin e il monte Tomba, porta fino alla teleferica del Boccaor e alle complesso fortificato di Possagno. Il filo conduttore della Battaglia del Solstizio si snoda dal Meve il Memoriale Veneto della Grande guerra di Montebelluna verso il Montello, con il Sacello di Francesco Baracca o il Cippo Pennella a Santi Angeli, fino all'Osservatorio e alla Colonna Romana. Il terzo itinerario , partendo da Vittorio Veneto e dalla Strada dei cento giorni sulle pendici del San Boldo, ripercorre il fronte della Piave fino a Conegliano: ovvero i luoghi della Battaglia finale. L'ultimo percorso, invece, segue la linea della Memoria: dal Sacrario di Nervesa della Battaglia, ai cimiteri dei combattenti dei diversi eserciti, fino a concludersi a Treviso davanti al monumento di Piazza della Vittoria.
GLI OBIETTIVI
Le prime diecimila copie della mappa verranno distribuite negli uffici Iat e Infopoint, nei Comuni interessati e nei portali di accesso degli itinerari. A breve, traduzioni anche in inglese, francese e tedesco. Marzio Favero, sindaco di Montebelluna e neo consigliere regionale, uno degli animatori del progetto, previene subito una possibile obiezione: «Perché tornare a parlare di Grande Guerra, quando ormai le celebrazioni per il Centenario si sono esaurite? - dice - Perché questo tema continua a conservare il suo valore culturale in quanto la Grande Guerra non è mai finita. E' lo spartiacque che ci ha introdotto alla contemporaneità, in cui è la politica internazionale a governare i processi. Ed è tanto più importante continuare a parlare di Grande Guerra in questi anni in cui l'Unione europea è fortemente messa in discussione». E naturalmente c'è anche l'aspetto di promozione del territorio. Il turismo nei teatri di guerra si pensi alle spiagge del D-day in Normandia muove milioni di visitatori. Non a caso, la cartina riporta i collegamenti con altre eccellenze del territorio: le ville venete, i borghi, le Colline del Prosecco, l'enogastronomia.
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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