Famiglia di Maenza accoglie Barry, fuggito dalla Guinea

Sabato 24 Aprile 2021
Famiglia di Maenza accoglie Barry, fuggito dalla Guinea
LA STORIA
Barry oggi ha 21 anni ma ne aveva appena 15 quando è arrivato in Italia dalla Guinea, da solo, come minore non accompagnato. Ha fatto un lungo viaggio da allora e non soltanto in senso geografico o temporale e da sabato scorso ha iniziato la sua esperienza all'interno di una famiglia che lo ha accolto e con la quale condividerà un periodo della sua vita. Si tratta della prima esperienza di questo genere realizzata in provincia di Latina dall'associazione Refugees Welcome che si occupa di promuovere proprio l'accoglienza in famiglia dei rifugiati. Barry, fuggito dalla Guinea, prima di approdare a casa di Rita e della sua famiglia a Maenza, ha vissuto in una casa famiglia, poi in un Cas (Centro accoglienza straordinaria) e quando è diventato maggiorenne gli è stato concesso il permesso di soggiorno per ragioni politiche. Ha sempre vissuto in terra pontina, prima a Sezze, poi a Monte San Biagio e anche a Formia dove ha svolto un tirocinio formativo presso la Cgil. Era riuscito anche a rendersi autonomo trovando un lavoro e prendendo in affitto un alloggio, ma per colpa del Covid è rimasto disoccupato. Ma le cose a volte, fortunatamente, vanno come devono andare e il 21enne a dicembre scorso ha trovato un altro impiego, questa volta nei servizi di vigilanza di un supermercato di Latina.
Nel frattempo la sua strada ha incrociato quella di una famiglia di Maenza che si era iscritta nei registri della Refugees Welcome offrendosi di ospitare ragazzi stranieri e che è stata scelta, dopo una selezione da parte dei volontari dell'associazione, tra quelle candidate: i colloqui e le interviste con Rita e con i suoi familiari il marito e un figlio sono stati determinanti così sabato scorso è iniziata questa avventura.
Barry vivrà con loro per i prossimi sei mesi, periodo che può essere prorogato di altri sei, in una palazzina di Maenza dove abitano ciascuno nel proprio appartamento, anche genitori e zii, insomma un intero nucleo familiare. Il 21enne farà il pendolare con Latina dove lavora e condividerà il resto delle sue giornate con la nuova famiglia.Alla fine deciderà cosa fare, perché l'obiettivo finale di questo progetto è quello di rendere autonome le persone, metterle in condizione c di costruirsi una vita indipendente.
«È davvero una grandissima emozione racconta Roberto Miccolo, referente pontino di Refugees Welcome presente a Latina da novembre scorso - poter raccontare questa storia, l'inizio di un incredibile percorso che come associazione abbiamo costruito. Si tratta del primo assoluto in provincia di Latina prosegue ma ci sono altri nuclei familiari sia di Latina che di altri centri della provincia che stiamo valutando per l'inserimento di rifugiati. E anche dopo l'avvio della vita in famiglia noi continuiamo a seguire e a supportare nel caso in cui ce ne fosse bisogno. In questo periodo di grandi limiti e rinunce conclude - è stato davvero entusiasmante contribuire a dare inizio a qualcosa di così bello».
«Viva il lupo e viva voi di Refugees Welcome commenta su Facebook Rita che dedicate il vostro tempo a questa missione, viva Barry che è arrivato fino a noi e soprattutto via chi decide di accogliere invece che respingere. Noi siamo felici di arricchire la nostra famiglia di nuove visuali e prospettive dal mondo».
Elena Ganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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