Sottomarino scomparso, il giallo di 7 telefonate

Lunedì 20 Novembre 2017
Sottomarino scomparso, il giallo di 7 telefonate
LE RICERCHE
BUENOS AIRES S'infittisce il mistero del sommergibile San Juan con cui non si hanno contatti ormai da giorni. Mentre crescono sempre più i timori per la sorte dei 44 membri dell'equipaggio, qualche speranza è arrivata ieri quando le autorità marittime hanno reso noto di aver registrato segnali, almeno 7 chiamate, arrivate dagli abissi. Ma nessuno, al momento, è stato in grado di confermare che provenissero dal sommergibile. E la Marina di Buenos Aires ha precisato di non sapere con certezza se i sette tentativi di chiamate satellitari rilevati ieri provenivano dal sottomarino.
In una nuova giornata di angoscia per la sorte dell'equipaggio, il paese e i familiari si aggrappano così a quei contatti giunti in diverse basi della Marina. Tentativi di chiamate ricevuti tra le l0,52 e le 15,42 di sabato, durati tra i 4 e i 36 secondi: troppo poco per stabilire una comunicazione ma quanto basta per ridare almeno la speranza. «Stiamo cercando di confermare la veridicità delle chiamate», ha detto il portavoce della Marina Enrique Balbi, riassicurando sul fatto che per le 44 persone a bordo «non ci sono problemi di cibo o di ossigeno». Alla domanda su cosa sia successo nel sottomarino, Balbi ha ribadito che «nessuna ipotesi» è per ora esclusa. Anche il responsabile della base navale di Mar del Plata, Gabriel Gonzalez, ha ricordato che al momento «non c'è una chiara evidenza» del fatto che i contatti siano provenuti dal sommergibile, o che siano invece stati «collegamenti in arrivo».
I CONTATTI
Proprio quello dei contatti rimane quindi uno dei fronti sui quali è impegnata la Marina argentina, con l'aiuto tra l'altro di una impresa di comunicazione satellitare Usa. Per riuscire a localizzare il sottomarino che, nell'ultimo contatto giovedì scorso, era nelle acque dell'Atlantico meridionale a 432 km dalla costa, all'altezza del Golfo di San Jorge. Ed è la missione nella quale appunto sono impegnate circa 40 navi con caratteristiche tecniche diverse, una decine di aerei e persino una ventina di pescherecci. Oltre all'Argentina e agli Usa, ci sono altri cinque paesi coinvolti nella mega-operazione (Brasile, Cile, Perù, Uruguay, Inghilterra e Francia). I mezzi stanno setacciando un'area immensa, che per l'80% è già stata controllata. E d'altra parte, nemmeno le condizioni meteo aiutano: «ci sono tempeste e onde alte cinque metri», ha ricordato Balbi. Il San Juan, costruito in Germania nel 1985 e poi portato in Argentina, doveva seguire la rotta prevista dalla base di Usuahia (estremo sud del paese) fino alla città portuale di Mar del Plata.
MALTEMPO
La forza e l'altezza delle onde dell'Oceano Atlantico potrebbero indebolire il segnale proveniente dal sottomarino. Le sue ultime coordinate, ha fatto sapere il ministero della Difesa argentino, lo individuavano nel Golfo San Jorge, 240 miglia nautiche (432 chilometri) al largo della costa, nel sud-est della penisola di Valdes, a circa 1.300 chilometri a sud di Buenos Aires. Il sommergibile, 65 metri di lunghezza e 7 di diametro, secondo quanto previsto sarebbe dovuto arrivare tra ieri e oggi. L'Argentina ha accolto positivamente le offerte di aiuto internazionale nelle ricerche da Cile, Brasile, Stati Uniti, Inghilterra, Colombia, Uruguay e Perù.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci